CAMAIORE. “Piazza XXIX Maggio non può e non deve subire un altro cambio di viabilità. Con queste sperimentazioni se cosi le vogliamo chiamare ci state uccidendo. I commercianti si oppongono alle ipotesi di chiusura della piazza al traffico privato, anche parziale. La paura è che nuove modifiche al traffico svuotino il centro cittadino e spingano i clienti verso i grandi centri commerciali”. Lo scrive Fabrizio Pellegrini, leader di Fratelli d’Italia e portavoce del malcontento di molti commercianti della zona. “Inutilmente – aggiungente – dal Comune provano a spiegare che, considerati i divieti oggi esistenti, il cambiamento sarebbe minimo. Molti dei negozianti storici della Piazza, spiegano che mettere i divieti, o chiudere la piazza, sarebbe un disastro, è vero (hanno risposto al sindaco) che i nostri clienti hanno abitudini strane (tipo chiedere i giornali all’edicola senza scendere dalla macchina), ma il tempo per far cambiare le abitudini ai clienti sarebbe comunque molto lungo, pena la perdita del cliente, e la chiusura improvvisa della piazza comporterebbe il probabile fallimento di alcune della attività commerciali presenti in zona. E mentre alcuni sostiengono la loro teoria con foto che mostrano auto ferme davanti ai negozi del centro, qualcun altro si giustifica spiegando che è questione di sopravvivenza, infatti questo mese i fatturati di alcuni negozio sono calati anche del 50%.I negozianti non vogliono però passare, per i soliti ottusi contrari alle novità. “Noi non siamo contrari a biciclette e pedonalizzazioni, e soprattutto non siamo contrari alle manifestazioni in generale, ma prima è necessario migliorare il trasporto pubblico e realizzare un nuovo sistema di parcheggi che incentivi la rotazione e la sosta breve senza togliere posti macchina e soprattutto dando qualche anno di tempo (e non pochi mesi) ai commercianti stessi per abituare i clienti”. In conclusione i commercianti sono spaventati dal sospetto che “questa iniziativa” sia solo un gesto simbolico (visto che il neo sindaco ha promesso dei cambiamenti), ma fatto sulla pelle dei commercianti”.
