SERAVEZZA. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia. In questa puntata ci parlano della Coppaia di Palazzo Mediceo a Seravezza. 

LA COPPAIA DI PALAZZO MEDICEO

La Coppaia di Palazzo Mediceo a Seravezza è un vero tesoro valorizzato e aperto al pubblico nel 2009 grazie all’attenzione della dott.ssa Michela Corsini.

Molti non sanno che sotto il pavimento della Biblioteca Sirio Giannini si cela una collezione di ottanta manufatti in terracotta del XIV secolo e i resti ossei dell’ uomo di Seravezza.

Sembra incredibile ma il vasellame è stato rinvenuto nel 1967 nello spessore delle volte del piano terra dell’edificio durante i lavori di ristrutturazione: era infatti una tecnica costruttiva conosciuta fin dall’antichità quella di inserire materiale resistente e leggero, come la terracotta, nella muratura per dare volume senza gravare troppo sui sostegni.

Gli orci sono precedenti la costruzione del palazzo (1561-1564) e appartenevano a famiglie aristocratiche e monasteri che vi conservavano olio e granaglie. Una volta usurati o danneggiati venivano venduti per essere reimpiegati nell’edilizia. I carpentieri potevano, inoltre,  acquistare i manufatti difettosi direttamente dalla fornace. Un occhio attento potrà quindi scorgere sui coppi i marchi stampigliati a crudo che ne attestano il primo proprietario o la fornace di produzione. Il giglio fiorentino garantiva, invece, la corretta misura di capacità degli orci stabilita dalla legge. L’acquisto dei “coppi  per mettere alle volte” è documentato In una lettera del 29 novembre 1563 scritta da Virgilio Carnesecchi, responsabile dei lavori del palazzo, e indirizzata a Cosimo I de’ Medici per informarlo di aver speso venti scudi per centoventi coppi.

L’inventario completo dei manufattii è stato presentato lo scorso settembre durante le giornate Europee del Patrimonio. La dott.ssa Corsini ci ha inoltre informate che l’amministrazione comunale ha intenzione di richiedere alla Soprintendenza di Lucca l’assegnazione di notevole interesse storico per la straordinaria collezione dei coppi.

 Non passano poi inosservati i resti ossei dell’uomo di Seravezza rinvenuti nel 2002 durante i lavori di scavo per l’abbattimento delle barriere architettoniche del Palazzo. L’équipe del professor. Francesco Mallegni ha analizzato i reperti scoprendo che l’inumato è di sesso maschile, deceduto prima dei quarant’anni, di umili origini e vissuto tra il 790 d.C. e il 1000 d.C.

Diverse sono le ipotesi di questa sepoltura, la più probabile è che si tratti di un viandante, forse di un pellegrino sepolto sul luogo della morte. Consigliamo la visita, possibile solo su prenotazione contattando la dott.ssa Michela Corsini [email protected]

A presto, Stefania Neri, Galatea Versilia

 

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