CAMAIORE. “Mi spiace signori, non potete ripartire per l’Italia perché il vostro visto è scaduto”. Questo quanto si è sentito rispondere un padre con i suoi tre figli all’aeroporto di Mosca questa mattina (23 lug). Tutto, ovviamente, era sorto per un malinteso. Ma sono state lunghe ore di trattative tra la famiglia residente a Lido di Camaiore e le autorità doganali, con i tre fermati in aeroporto. E, forse, se quella persona non rispondeva al nome di Francesco Sanna, senatore della Repubblica, probabilmente era ancora là a discutere.

Il senatore Sanna e tre dei suoi figli stamani erano in aeroporto di buon mattino. Come legge russa impone hanno presentato alla dogana il documento che attestava che i tre avessero effettivamente soggiornato in un hotel (escamotage per evitare l’infiltrazioni di clandestini). E qui è sorto il problema. Perché la famiglia Sanna aveva con se il documento, ma fatto firmare all’hotel la sera precedente (22 lug), mentre volevano imbarcarsi per tornare in Italia il giorno successivo (23 luglio). Quella data che non coincideva per le autorità russe faceva dei tre italiani tre clandestini.

Sono quindi state ore di tensione, con i tre bloccati all’aeroporto. Poi, per fortuna, il disguido si è risvolto. Ma la tensione è stata molta, specie per i due figli. Apprensione fino al pomeriggio di oggi anche per il ‘resto’ della famiglia, a Lido di Camaiore, tra cui la moglie del senatore Sanna, Anna Graziani, consigliere comunale a Camaiore.

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