ROMA. Si accresce la collezione artistica della Camera dei Deputati che ha accettato la donazione dell’on. Carlo Carli di due opere che facevano parte della mostra “Migranti e Storie diverse”. Già alcune opere di quella collezione erano state donate al Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz. A Bruxelles si era svolta nel settembre del 2012, una esposizione pensata come omaggio e tributo necessario alla condizione sociale dei migranti e in particolare alla condizione femminile, a cui da anni Carli dedica la sua riflessione. Una ricerca che prende le mosse da un’indagine sul corpo della donna e i suoi costumi attraverso il ricorso a materiale cartaceo e multimediale, accostato in maniera anche stridente su grandi pannelli di cartone e raffigurato con tecniche miste.

I due quadri donati alla Camera dei Deputati saranno esposti all’interno del Palazzo di Montecitorio.

“E’ un motivo di grande soddisfazione”, commenta l’on. Carlo Carli, “che due dei quadri che ho dedicato al tema dei migranti siano parte della collezione d’arte della Camera dei Deputati. Vivo il mio impegno di artista come ideale continuazione dell’impegno politico. Non ci sono due Carlo Carli, l’artista e il politico: si sono sempre fusi, gioco forza si sono dovuti alternare nel corso della mia vita perché difficilmente conciliabili con i tempi. La Camera dei Deputati è stata per dodici anni il luogo del mio impegno da deputato e ho accolto con grande entusiasmo la disponibilità della Camera ad accogliere due delle mie opere che fanno parte della collezione “Migranti” . Politica e arte non sono due mondi che non si toccano: da sempre le grandi tragedie hanno ispirato gli artisti del pennello, della scultura, ma anche musicisti e cantanti che hanno voluto comunicare qualcosa che andasse oltre il bello e la natura. In queste opere ho voluto fissare il paradosso della società contemporanea divisa tra opulenza e estrema povertà, con cui ogni giorno veniamo a contatto nelle strade ed anche nelle nostre spiagge della Versilia. Dietro quella sofferenza ci sono storie personali e drammi di fughe e miseria. L’arte è da sempre anche denuncia e oggi vi è sempre maggiore necessità di un impegno dei singoli. La recente visita del Papa a Lampedusa testimonia il bisogno delle grandi istituzioni di dare una risposta umana a questi eventi del nostro tempo: non basta girare la testa, perché l’integrazione è una delle grandi sfide del nostro tempo. L’arte nelle sue diverse forme  può e deve fare la sua parte”.

 

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ultimo aggiornamento: 26-07-2013


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