CAMAIORE. “Se c’è una cosa di cui il signor Fabrizio Pellegrini dovrebbe sicuramente vergognarsi, è quella di definirsi un politico, e in particolar modo un politico al servizio della comunità. La sconfitta più grande, in questa faccenda, è dover perdere tempo e spendere parole per replicare a qualcuno che merita a malapena considerazione, e la cui intolleranza e tendenza razzista è fin troppo evidente e sotto gli occhi di qualunque individuo dotato di un minimo di buonsenso.” Così scrivono in una nota Graziano Dalle Luche (Pd), Vezio Moriconi (Sel), Francesco Santini (Federazione della Sinistra), Marina Saba (Progetto Comune), Patrizia Gemignani (Alternativa per Camaiore) e Fabio Pezzini (Camaiore nel cuore).

“Ma purtroppo c’è chi ha letto quanto Pellegrini ha dichiarato e, assecondando in buona fede affermazioni a dir poco scandalose, si è fatto contagiare dallo sdegno ingiustificato, inaccettabile.

“Il timore e il rigetto quasi disgustato ‘dell’altro’, di coloro che percepiamo come ‘diversi da noi’, sono molto spesso frutto di ignoranza sociale e culturale, di un insistente negazionismo e incapacità di accettare che la solidarietà e l’inclusione sono caratteristiche primarie di una società civile ed evoluta.

“Pellegrini, nel delirio cosmico e terrorizzato del suo comunicato, parla addirittura di sequestrare case, distruggere il territorio, e azzarda persino un collegamento tra i problemi economici e la disoccupazione nazionale con la presenza di una figura extracomunitaria in consiglio comunale a Camaiore! e lo ripetiamo, visto che “il presunto politico” a quanto pare non si è nemmeno informato a dovere prima di cedere alle imprecazioni: trattasi di una figura non retribuita e senza diritto di voto, ma solo rappresentativa di una fetta di popolazione con cui tutti facciamo i conti ogni giorno, e con cui vogliamo un dialogo costruttivo e propositivo.

“All’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale ci sarà, infatti, anche una ferma condanna verso ogni forma di razzismo e discriminazione, perché per dirla con le parole scelte da Papa Francesco durante la sua recente visita a Lampedusa, e dalle quali tutti dovremmo imparare: ‘La cultura del benessere rende insensibili alle grida degli altri, fa vivere in bolle di sapone. Una situazione che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza e all’anestesia del cuore’.”

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