PRATO. «Per una volta che Buratti ne ha combinata una giusta, ora viene attaccato anche dal Ministro Kyenge». Commenta ironicamente Claudio Morganti, europarlamentare indipendente dell’Eld, la polemica innescata negli ultimi giorni sulla recinzione dello spazio sotto il pontile della spiaggia a Forte dei Marmi.

«Nonostante il sindaco Buratti sia stato costretto a dover mettere la rete – afferma l’europarlamentare –, dopo le continue proteste dei cittadini e dei vacanzieri al Forte per i venditori abusivi, non trovo che questo gesto sia razzista. Trovo, invece, che sia un inizio, spero duraturo nel tempo, per combattere il degrado e preservare l’ambiente.

«Il ministro, però, non può sfruttare qualunque situazione per chiedere il diritto di voto agli immigrati. Questo tipo di dichiarazioni, fra l’altro difendendo il lavoro di chi opera in modo abusivo e vende merce contraffatta, porta alla crescita del sentimento razzista. Spesso, infatti, Kyenge, non manca di sottolineare e sponsorizzare i diritti degli extracomunitari, senza mai sottolinearne i doveri.

«Non ho sentito alcuna presa di posizione o condanna circa il tragico omicidio di Ilaria a Castagneto, in provincia di Livorno, uccisa e violentata da un senegalese, o del tunisino che, dal carcere di Pistoia, dà le istruzioni al genero su come mettere in riga la figlia a colpi di mannaia. Sarebbe utile – sottolinea Morganti – che un Ministro dell’Integrazione si spenda anche per questi tema e non solo a favore dell’immigrazione».

Morganti, si dice «solidale» con Kyenge per le offese che sta ricevendo. «Il confronto non è da fare sulla differenza del colore della pelle o sul lancio di banane, ma sui contenuti e le idee politiche. Leggo, infatti, di consiglieri leghisti che scappano dall’incontro col ministro quando in quella occasione potevano democraticamente confrontarsi. Atteggiamenti del genere fanno solo passar dalla parte del torto le giuste ragioni di chi la pensa diversamente dal Ministro».

L’europarlamentare ricorda anche che Kyenge è stata nominata ministro senza portafoglio e «dovrebbe fare quello per cui è stata nominata e, cioè, il ministro per l’integrazione, il che significa cercare di migliorare il rapporto tra italiani e chi è venuto nel nostro Paese. Non è competenza del Ministro parlare di abolizione del reato di clandestinità, del diritto di voto agli immigrati o di concessione di case ai rom. Mi auguro, perciò, che Letta convochi Kyenge per spiegarle le sue reali competenze. Altrimenti dovrò pensare che il Governo è complice di una situazione che rischia di sfuggire di mano, con la volontà di far diventare gli stranieri padroni a casa nostra».

(Visitato 33 volte, 1 visite oggi)

La maggioranza unita contro Fabrizio Pellegrini: “Una vergogna che possa definirsi politico”

Santini: “La massoneria in consiglio comunale? Chi se ne frega”