FORTE DEI MARMI. “Quando la carità e la beneficenza diventano slogan e propaganda politica assumono una forma che non esito a definire immorale”. Lo scrive il consigliere Pdl a Forte dei Marmi Fabio Giannotti. “Come si sarà notato – spiega – ho evitato di intervenire sulla questione della ormai celebre rete del pontile messa come noto dalla Compagnia della Vela grazie alla quale il Sindaco Buratti ė riuscito per giorni e giorni a comparire sui maggiori media nazionali facendo più pubblicità a se stesso che al nostro Paese. Non l’ho fatto perchè da anni come opposizione chiediamo di fare qualcosa per arginare il degrado ed una volta che l’amministrazione, autorizzando la richiesta della Compagnia della Vela vera titolare della rete, va nella direzione da noi auspicata non c’ė che essere contenti che finalmente le proprie verità diventino anche quelle dell’avversario politico. L’operazione mediatica nazionale di Buratti si ė forse trasformata in un boomerang: il silenzio di tutta la sua giunta, del Vicesindaco Molino, dei consiglieri comunali la dice lunga sulla compattezza; il Sindaco che viene tacciato da tutti i partiti del centrosinistra compreso il suo, il PD, di essere un razzista”.

“Adesso leggo che ė cominciata l’operazione mediatica di “riabilitazione” Joseph. Forse il Sindaco spera facendosi pubblicità con questa operazione di rimediare alle accuse della sua parte politica dimostrando così di essere rimasto invischiato in una situazione che gli si ė pian piano trasformata da visibilità nazionale a “tirata di orecchie” nazionale da parte della sinistra, forse può aver pensato che essere preso come esempio negativo da un ministro del suo schieramento politico, On. Kyenge, non gli può essere certamente di aiuto, forse all’interno della maggioranza sono nati malumori…non so, sono solo ipotesi, ma di sicuro c’ė che invece di preoccuparsi delle nostre ambulanze o macchine della polizia che stentano ad avere benzina, il sindaco Buratti organizza una raccolta di fondi privata per aiutare il senegalese Joseph a realizzare il sogno di un’azienda agricolo a casa sua e aiutare a comprare un’ambulanza nel suo paese natio. Nobile intento, non si discute, ma prioritario rispetto alle centinaia di problemi economici e sociali che affliggono la nostra comunità? Io non penso!”

“E  le domande potrebbero continuare: questa operazione sarebbe stata fatta lo stesso senza le polemiche nate con la rete? Il Sindaco aveva bisogno di dimostrare di non essere razzista solo per aver autorizzato la rete? C’era bisogno per questo gesto dell’esposizione mediatica? Questa raccolta ė frutto di un gesto di carità o bisogno di riabilitare la propria immagine? Si convenga che questi dubbi siano quantomeno legittimi. Personalmente mi sarei preso le mie responsabilità, nel bene e nel male, forte delle mie convinzioni. Senza operazioni di “riabilitazione” politica discutibili”.

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