Disperati per l’insonnia: il rimedio è una settimana in campeggio

VIAREGGIO. Consueto appuntamento domenicale con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday, dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. D’estate, con le finestre aperte e il caldo, spesso dormire può diventare un problema. Ecco tutto quello che dovete sapere sull’insonnia.

Disperati per l’insonnia… andate in campeggio!

Appena sette giorni di campeggio possono ripristinare e sincronizzare il nostro orologio circadiano.

I ricercatori dell’ Università del Colorado hanno recentemente scoperto che qualche giorno di tregua dal caos della vita moderna, immersi nelle colline, senza luce elettrica e soltanto all’illuminazione naturale, può essere l’antidoto contro l’insonnia.

L’esperimento condotto ha mostrato come in una sola settimana è possibile sincronizzare nuovamente gli orologi circadiani interni delle persone, indipendentemente dal fatto che siano uomini, donne e più o meno predisposti a risvegli notturni.

Tutto questo avviene grazie al fatto che il sorgere e il tramontare del sole influisce direttamente sui nostri ritmi circadiani e la luce naturale determina il prepararsi del nostro corpo al sonno piuttosto che alla veglia.

Fino agli inizi del secolo scorso l’illuminazione elettrica non era ampiamente disponibile e il ritmo sonno-veglia era regolato esclusivamente dal sorgere e il tramontare del sole. Nell’epoca moderna tutto questo non esiste più ed è una probabile causa del fatto che i nostri ritmi circadiani sono fuori sincrono. L’epidemia dei disturbi del sonno nella società moderna è forse il riflesso della nostra separazione dalla natura?

Durante la ricerca condotta dall’Università del Colorado, i campeggiatori erano stati esposti soltanto alla luce del sole e al bagliore del fuoco, mentre tutti i dispositivi elettronici e qualsiasi forma di luce artificiale, erano stati vietati per tutta la settimana.

I partecipanti prima di partire per il campeggio erano stati monitorati per sette giorni durante la loro normale routine quotidiana. Un monitor indossato al polso registrava i parametri di sonno-veglia e gli stessi parametri erano poi stati nuovamente registrati durante la settimana di campeggio. Uno dei più indicativi è stata la melatonina, un’ ormone il cui rilascio determina uno dei modi in cui il nostro corpo segnala l’inizio della notte biologica. I livelli di questo ormone nel nostro organismo diminuiscono poi con l’inizio del nostro giorno biologico.

Tutti i partecipanti al termine di una sola settimana di campeggio erano riusciti ad entrare in sintonia con il tramonto e l’alba, seppur le misurazioni precedenti avevano mostrato marcate differenze individuali tra coloro che erano più inclini ad alzarsi presto al mattino e coloro che invece andavano a letto tardi la sera.

I geni pertanto determinano la nostra propensione ad essere più “nottambuli “ o più “ mattinieri” ma il vivere in un mondo costruito e fatto di luci artificiali, aumenta notevolmente le differenze tra individui e accentua queste caratteristiche innate.

La ricerca presentata contribuisce a fornire una soluzione di aiuto contro l’insonnia attraverso una reiterata esposizione alla luce naturale per resettare il nostro orologio biologico ma non è da considerarsi come l’unico strumento di cura. L’insonnia può manifestarsi in modo diverso negli individui e le cause possono essere molteplici così come le ipotesi di cura. È utile rivolgersi ad uno specialista nel momento in cui questo problema incide notevolmente sulla nostra qualità di vita.

 

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]

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