VIAREGGIO. Quindici carri di Carnevale attraversano la città, partendo di sera dagli hangar di via Marco Polo per arrivare soltanto il mattino successivo sulla banchina Lenci, nella zona della diga foranea. Non senza aver lasciato traccia del proprio passaggio lungo il percorso – leggasi: alberi tagliati e terrazzi demoliti. Così i viareggini ricordano il primo – e, fino alle sfilate in Passeggiata volute dall’attuale presidenza della Fondazione, unico – tentativo di Carnevale Estivo in tempi moderni, quello datato 1996. Una tragicomica traversata, un’autentica odissea a cui è stato dedicato un intero libro dal titolo inequivocabile: “Perché non si ripeta”.

Prologo. Un buco da 400 milioni di lire: questo avevano lasciato in dote, diciassette anni fa, i corsi mascherati invernali. Le previsioni sugli incassi dei botteghini e sui proventi della lotteria erano state fin troppo ottimistiche: c’era da rattoppare, e in fretta, il bilancio. Renato Baldi, consigliere della Fondazione Carnevale nonché ex presidente, prova a lanciare l’ancora di salvezza e suggerisce di organizzare due sfilate straordinarie a Primavera. Claudio Sodini, presidente della Fondazione, si oppone a questa ipotesi e Baldi getta la spugna. Invece, dalle parti del palazzo comunale, la proposta piace. Di più: l’assessore al turismo Riccardo Bertini parla di “Carnevale estivo” da affiancare al Festival Latinoamericano.

Comune contro Fondazione. L’idea di una tre-notti tra coriandoli e bikini divide subito i soggetti in causa: la giunta del sindaco Marco Costa vuole l’evento, necessariamente a pagamento, mentre Palazzo delle Muse non dà il suo benestare e accusa il Comune di non aver interpellato Sodini e il cda, nominati dalla stessa amministrazione che vanno attaccando. Tra incudine e martello c’è l’ingegnere Alessandro Volpe: consulente e collaudatore della Fondazione Carnevale, crede così tanto nell’evento al punto da assumere il ruolo di direttore tecnico. Il bilancio di previsione parla di un miliardo e 100 milioni di lire di spese, a fronte di un miliardo e mezzo di lire di entrate. Dopo settimane di diatribe il 20 giugno il consiglio comunale approva la delibera di variazione di bilancio della Fondazione Carnevale: la festa si farà. I carri saranno parcheggiati uno di fianco all’altro nella Darsena nuova: saranno tre serate di festa – 9, 10 e 11 agosto – con biglietto d’ingresso a 20mila lire.


Odissea.
Alle ore 22 del 5 agosto inizia il trasloco dei giganti di cartapesta: sarà una notte indimenticabile. In tutti i sensi. Percorso il lungomare, le costruzioni trovano l’opposizione di alberi, fili della luce e semafori in Piazza Garibaldi: la carovana riprende il cammino solo dopo svariati interventi di operai del Comune, e così sarà pure in Piazza Manzoni per lo stesso problema. Non è tutto. Mentre salta per problemi tecnici l’idea di far trainare a due buoi il carro che fa da apripista, una costruzione rimane incastrata in via Coppino dopo aver attraversato il Ponte di Pisa. Si rende necessario l’abbattimento del terrazzo di un’abitazione: è l’emblema della traversata dei carri che si conclude dopo quasi dodici ore. Tuttavia, una folla di viareggini e turisti ha assistito incuriosita: l’attesa attorno al Carnevale estivo sale.

Photo viareggiok.it
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Triste epilogo. Dopo le prime due serate gli incassi, tra biglietti cumulativi e ordinari, ammontano a meno di mezzo miliardo di lire. Serve altro per scongiurare un ulteriore disavanzo di bilancio. Eppure la festa sembra incontrare i favori del pubblico, per quanto lontano dalle 20mila presenze ipotizzate. Ma sul Carnevale Estivo si abbatte, letteralmente, un fortunale: piogge torrenziali allagano banchina e carri e costringono gli organizzatori ad annullare la serata conclusiva. Il buco è di 550 milioni di lire. Inevitabile la girandola di j’accuse e autocritiche.

Riflessioni. Qualche tempo dopo Volpe ci scrive un libro: “Perché non si ripeta” è un monito alla città affinché “non si abbia a ripetere il massacro strumentale […] di un’idea compiuto per partito preso” e eviti che il Carnevale finisca ostaggio di una faida politica. In effetti, di Carnevale Estivo non se ne parlerà più per oltre dieci anni. Lo riporta in vita Alessandro Santini, attuale presidente uscente della Fondazione, nel 2010. Con una differenza: i carri prima restano fermi, poi nelle successive edizioni sfilano, pur rimanendo in Passeggiata. Accogliendo, in un certo modo, l’invito di Volpe.

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