MASSAROSA. “Una mia candidatura imposta da Roma? Non mi risulta, sarai stato il primo ad essere informato. Ricordo che la Salt è una società privata, non pubblica. E credo che in questi anni ho lavorato all’interno gruppo serietà e dedizione. Le due cose non vanno correlate. Io sono caduto nel silenzio? No, ero solo preso dal lavoro in questa fase. L’asssociazione che ho costituito è attiva, e sta raccogliendo consenso attorno al sottoscritto e soprattutto malcontento per l’attuale amministrazione.  Ho molte pressioni per candidarmi, è vero. Ma non dal partito o da Roma, ma dalla mia comunità. Non me lo chiedono solo gli attivisti politici, me lo chiede tanta gente comune, anche chi so che è schierata più verso sinistra. Se candidarmi o no sarà una scelta personale, ma di certo non lo escludo. Sarebbe eccitante confrontarmi con questa amministrazione in campagna elettorale. E forse si riuscirebbe ad organizzare quel incontro pubblico che da sempre chiedo  a Mungai: forse in campagna elettorale almeno non si sottrarrebbe”.

È uno spumeggiante Fabrizio Larini a parlare. L’ex sindaco di Massarosa risponde al nostro articolo e lancia la sfida a Mungai: “porti le carte in Procura”.

“Coluccini ha ragione – dice Larini – quando parla del problema Sermas e di Toscana Energia. Munga ha replicato senza criterio, in modo arrogante, con uno stile che non si addice ad un primo cittadino. Ed ha dato risposte prive contenuti e chiarezza. Stiamo assistendo – dice Larini ad un apparato amministrativo composto da un centinaio di dipendente, dove 85 sono stati isolati, e cinque partecipano assieme al sindaco alla formulazione atti amministrativi che secondo me non sempre sono legittimi. Se Mungai ritiene che il suo sia un sistema corretto, specie in riferimento alla vicenda Sermas,  lo invito, per fare chiarezza, ad inviare tutti gli atti e trasmetterli alla Procura di Lucca, alla Corte dei Conti e all’autorità garante della concorrenza e del mercato”.

Larini affonda. “Assistiamo ad atti amministrativi molto strani. Come l’acquisizione di un fondo per la farmacia di Piano di Conca che è costata un milione di euro, un prezzo molto alto se consideriamo il periodo di crisi che vive l’edilizia. Il Comune inoltre effettua spesso spese come somma urgenza, con affidamenti diretti. Ma quando non sono eventi legati a fenomeni imprevedibili, un lavoro andrebbe pianificato e affidato al miglior offerente. In Sermas – insiste Larini – abbiamo assistito a dimissioni di alcuni consiglieri e del presidente. Ad una ditta che, udite udite, dopo aver montato e demolito il fotovoltaico sulla scuola manda una lettera al Comune per rinunciare ai propri compensi”.

Poi torna a parlare della macchina amministrativa. “Hanno cambiato tre dirigenti ai lavori pubblici, messi in condizione di andare via. L’ultimo Ristori, l’avevano umiliano mettendolo a dirigere se stesso, e quindi costretto ad andarsene. Se io avessi amministrato come loro in questi anni, non riesco ad immaginare cosa sarebbe successo a me e miei collaboratori. Lo dico con la forza e orgoglio di chi per 10 anni ha governato Massarosa, e assicurato investimenti decine di milioni di euro, ancora oggi in fase di realizzazione. Io e i miei collaboratori siamo stati passati al setaccio dalle autorità competenti e ne siamo usciti sempre puliti e trasparenza. Forse è il caso che qualche organo competente cominci a cercare”.

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ultimo aggiornamento: 14-08-2013


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