(foto Marco Pomella)

Lago di Massaciuccoli, M5S: “Il malato può guarire con la canapa”

MASSAROSA.  “Ad un malato che fuma tre pacchetti di sigarette al giorno il medico non dice di continuare a fumare e di attaccarsi ogni tanto alla bombole dell’ossigeno! Invece i vari Enti che si occupano della salute del lago di Massaciuccoli intendono curarlo proprio con questo sistema. Come? Secondo il progetto ideato da questi Enti e convalidato addirittura dall’Istituto S.Anna di Pisa, l’ossigeno per il lago, indispensabile per la sua salute, dovrebbe arrivare nientedimeno che dal fiume Serchio, con un’opera faraonica dal costo complessivo di 20 milioni di euro”. Lo scrive il Movimento Cinque Stelle  di Massarosa.

“Questo megaprogetto verrà poi integrato con vari impianti di fitodepurazione sparsi lungo gli argini. A questo punto viene spontaneo chiedersi se non sia meglio intervenire su un altro fronte, sicuramente meno costoso e, alla lunga, anche più salutare per il benessere del nostro importante specchio d’acqua. Investire gli stessi fondi in una drastica riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici in tutta l’area di bonifica attorno al lago e, nel contempo favorire la coltivazione di una pianta conosciutissima dai nostri nonni ma ignota alle nuove generazioni: la canapa”.

“Questa pianta estremamente resistente e rustica ben si adatta al terreno di bonifica e, oltre a rinforzare il terreno e gli argini, è in grado di crescere senza l’uso di fertilizzanti. Ha inoltre una incredibile molteplicità di usi. I nostri nonni ne facevano sacchi e corde ma, all’alba del XXI secolo, si può spaziare dall’edilizia (pannelli, lastre, isolanti) all’alimentazione (farina ed olio) dalla cosmesi (basi per prodotti) al tessile (stoffe e tessuti resistenti e naturali). Ci si può fare la carta, si può mescolare con la plastica per fare panchine, ci si possono fare addirittura le case! Se ne sta occupando in maniera intensiva e professionale una associazione, la ASSOCANAPA, che, in un convegno svoltosi a Cremona il 9 marzo, ha dimostrato di possedere tutte le conoscenze e di avere in mano la filiera completa, dalla produzione alla lavorazione finale. E non dobbiamo neanche dimenticare che il nome “canapa” si basa ancora su un pregiudizio al riguardo dell’uso “stupefacente” che se ne potrebbe fare. Niente di più falso, la coltivazione, entro certe regole e per determinati usi o prodotti finali, è perfettamente legale. Non dimentichiamoci che l’Italia negli anni ’50 era uno dei più grandi produttori di canapa in Europa ed è giunto il momento di tornare ai fasti di quell’epoca”.

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