VIAREGGIO. Confesercenti Versilia, dopo l’incontro con l’assessore al bilancio del Comune di Viareggio, Alessandro Caprili, rilancia, con tre proposte, il sostegno alle imprese senza intaccare le casse comunali.

“Ringraziamo l’Assessore Caprili per la risposta – commenta Emanuele Pasquini, responsabile d’area di Confesercenti Versilia – anche se ovviamente non corrisponde alle nostre aspettative. Intanto perché dopo anni di lettere alle Amministrazioni, normalmente senza risposta, l’aver ricevuto un motivato diniego è già un segnale. E in secondo luogo perché sui temi evidenziati vi è comunque una assunzione di impegno e un apertura nei confronti delle nostre proposte per il 2014. Allo stesso tempo rimaniamo molto preoccupati perché i tempi dell’economia e delle imprese sono stretti. Per questo sul tema specifico delle Marine ci auguriamo presto altri segnali”.

Tuttavia, se uno dei temi di freno è il bilancio, l’occasione ci è utile per rilanciare con tre proposte che non incidono sul bilancio dell’Amministrazione, ma che darebbero un segnale importante alle imprese di tutto il territorio in questa fase difficile e chiediamo in proposito all’Assessore un incontro per metterli al più presto in agenda.

Il primo è la cancellazione o la riduzione del deposito cauzionale o fidejussione sostitutiva che l’Amministrazione chiede a tutti i Concessionari della Passeggiata, delle Marine, delle Pinete. Legato all’atto di concessione, l’impresa è costretta a versare un deposito cauzionale pari a due annualità del canone (tra privati si versano alcuni mesi di affitto) o una fidejussione di pari importo. Si tratta di decine di migliaia di euro accantonate a garanzia e sottratte alle imprese o alla capacità di indebitamento delle stesse. Non si incide sul bilancio del Comune, ma si da respiro a quello delle imprese. Del resto per chi non paga non è già sufficiente la decadenza delle concessioni?

Seconda proposta. Cancellare la cauzione infruttifera per l’occupazione di suolo pubblico. Al rinnovo delle concessioni gli esercenti devono versare un deposito infruttifero pari a un anno di canone che anche in questo caso immobilizza risorse delle imprese a fronte di un ipotetico mancato pagamento. Possibile che per qualche moroso si debba mettere in dubbio tutta una categoria? E non basta anche qui l’arma della decadenza per garantire le amministrazioni? Anche in questo caso non si tratta di toccare i bilanci ma di agire su beni infruttiferi depositati, di cui l’amministrazione non ha disponibilità.

Terza proposta. La revisione dell’art. 35 del Regolamento Cosap, che prevede una sanzione del 50% per ritardi nel pagamento della rata di oltre 30 giorni. Abbiamo in passato registrato casi di aziende, sempre regolari nei pagamenti, che si sono viste sanzionate per migliaia di euro per ritardi dovuti a problemi di liquidità momentanea, alla stretta creditizia o a ritardi da parte delle banche, ma anche a banali errori amministrativi. Possibile non distinguere tra chi è un pagatore regolare e i “morosi cronici”? Possibile che le amministrazioni che pagano quando va bene a 9/12 mesi, applichino sanzioni del 50% al 31° giorno? Non si tratta di omessi pagamenti ma di ritardi. E anche su questo il bilancio non c’entra.

Ci auguriamo che queste nostre proposte – conclude il direttore Confesercenti – che sono tra le molte che abbiamo presentato già nei mesi scorsi, siano oggetto di riflessione e chiediamo in proposito un inc0ntro per illustrarne i dettagli e dare corpo a quel percorso di collaborazione di cui si parla nella lettera”.

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