Fratelli d’Italia: “Simbolo della Toscana affiancato a siti porno di prostituzione per trans”

FIRENZE. Il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale della Toscana attacca la scelta della giunta di concedere il patrocinio della Regione all’iniziativa di Miss Drag Queen Toscana, svoltasi il 6 luglio a Marina di Carrara.

Secondo gli esponenti di Fdi, che hanno presentato interrogazione urgente sul tema, il governatore Enrico Rossi deve spiegare il perché del patrocinio a un’iniziativa sponsorizzata anche da due siti web per adulti contenenti annunci per incontri a scopo sessuale, apparentemente a pagamento.

“O è stata una leggerezza da parte di Rossi – ha affermato il consigliere Giovanni Donzelli in una conferenza stampa – o ci deve comunicare che ci sono scelte diverse dal buonsenso per l’immagine della Toscana, o forse a gestire questo settore c’è sempre stato qualcuno che ha un peso politico, perché il proprietario dei siti e l’organizzatore degli eventi è Alessio De Giorgi, che ha fatto campagna per Renzi e poi è andato con Scelta Civica”.

Fdi chiede le motivazioni del patrocinio; se è stato soltanto formale o invece ha accompagnato l’elargizione di un contributo economico; se Rossi non ritiene “sconveniente” l’accostamento del simbolo del Pegaso “ad altri di dubbio gusto e con fortissimi sospetti di dubbia attività”, visto che il favoreggiamento della prostituzione è punito dalla legge.

“Rossi si scusi – ha attaccato Donzelli – e riveda la sua politica di concessione del patrocinio'”. De Giorgi replica subito. “Intendo negare completamente ogni mio coinvolgimento nella vicenda segnalata dai consiglieri regionali Donzelli, Marcheschi e Staccioli: non sono né proprietario né socio dei siti nominati dai consiglieri e non sono stato organizzatore dell’evento di Marina di Carrara. L’unico mio lontano legame con la vicenda è che sono stato co-fondatore del concorso nazionale Miss Drag Queen e sono ancora socio della società che ne detiene la proprietà. Se quindi gli organizzatori del concorso toscano hanno indebitamente usato il marchio della Regione, ne risponderanno personalmente”.

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