VERSILIA. “Quando alla fine di Luglio Osvaldo Tonini , nel commentare quanto stava accadendo in merito all’installazione della rete sotto il Pontile, pronosticò che alla fine SEL e i suoi assessori non avrebbero fatto niente , fu troppo facile profeta. Troppo facile perché è ormai da tempo che a Forte dei Marmi SEL si è  indistricabilmente legata all’amministrazione Buratti, sposandone tutte le iniziative, anche  quando assolutamente estranee allo spirito della sinistra ( come le ronde dei vigilantes sul pontile lo scorso o la scelta di assegnare i servizi di ristorazione della spiaggia comunale di Levante privilegiando solo l’utile economico senza tutelare chi della spiaggia comunale era utente) o semplicemente incomprensibili  (vedi l’acquisto della ABC o il nuovo balzello dei varchi elettronici)”.

Lo scrive Francesco Chichi, rassegnando le dimissioni da coordinatore provinciale di Sel.

“Ma quello che forse neanche Tonini avrebbe potuto immaginare  era che anche stavolta questo atteggiamento avrebbe finito per essere sistematicamente avallato  dagli organi provinciali e regionali del partito, che dopo una partecipazione di facciata alla manifestazione del 4 agosto hanno deliberatamente coperto una situazione che ormai ha assunto i toni di una farsa, con il circolo che si dissocia pubblicamente dalla linea di SEL sconfessandone l’operato,   gli assessori che negano pubblicamente di avere la tessera e si dissociano  pubblicamente dalle scelte partito, e la legittima domanda di quale sia il rapporto di SEL con la giunta Buratti ancora senza risposta.

Comportamenti  che se da un lato vengono biasimati, dall’altro vengono comunque accettati,  con una logica gesuitica per cui si condanna il peccato ma non il peccatore. Proprio alla fine di luglio  il Comitato Regionale Toscano ha diffuso i dati del tesseramento 2013, evidenziando come dal 2012 il numero dei tesserati SEL in toscana si sia praticamente dimezzato, ed invitando dirigenti e coordinatori a riflettere sul motivo di tale crollo: mi chiedo se veramente ci sia bisogno di spendere tempo per cercare chi sa quali motivazioni, quando nella realtà il partito finisce sempre più spesso per sacrificare a qualche carica politica la coerenza ai suoi principi ispiratori.

Una logica che sinceramente non posso e non voglio condividere, ma che purtroppo mi trovo sempre più  isolato nel rifiutare: inevitabile quindi per me non solo rassegnare le mie dimissioni da coordinatore provinciale, ma anche da un partito che evidentemente è ormai troppo lontano dalla mia sensibilità politica”.

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ultimo aggiornamento: 04-09-2013


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