FORTE DEI MARMI. “È tempo di bilanci e a conclusione di una stagione turistica, inevitabilmente segnata dalla crisi economica italiana, come assessore alla polizia municipale, ritengo opportuno fare alcune riflessioni. Le scelte della nostra amministrazione comunale ed in particolare, quelle che riguardano la viabilità e la sicurezza urbana, hanno animato il dibattito in paese. Queste  scelte sono state il frutto di un’analisi cosciente, relativamente alle quali, nel bene o nel male, ci abbiamo messo la faccia tutti ed in particolar modo il sottoscritto”.

È questo il bilancio dell’assessore Alessio Felici a conclusione della stagione turistica.

“Con una maggiore “abilità politica”, avrei potuto già rinunciare a realizzare i sensi unici e le piste ciclabili, evitando buona parte delle critiche che ho ricevuto. Ma ora, come allora, credo di aver fatto la scelta giusta, pensando più al paese che non al “consenso”. Così come ho ritenuto importante dare un assetto formale ed inequivocabile alle nostre aree pedonali e zone a traffico limitato, in linea con gli standard europei. Non sono scelte facili, ma sono scelte che, nel tempo, possono mutare l’immagine e la vivibilità della nostra località turistica. Già a suo tempo, l’isola pedonale del centro non suscitò certamente gli entusiasmi dei cittadini e delle categorie dell’epoca, ma solo il coraggio della ragione consentì a quegli amministratori di insistere su di un’ idea innovativa (per l’epoca) che poi ha mutato, in positivo, la nostra organizzazione economica. In buona sostanza, sono convinto che certe scelte, per quanto non condivisibili nell’immediatezza della loro realizzazione, in una futuribile visione d’insieme potranno migliorare ulteriormente l’immagine e la vivibilità di Forte dei Marmi.

Ritengo corretto segnalare, che lo stesso corpo della polizia municipale – che ho l’onore di rappresentare – sul piano tecnico si è sempre confrontato con l’amministrazione, nel rispetto dei diversi ruoli che ci caratterizzano, anche con momenti di “attrito” istituzionale. Tuttavia abbiamo comunque trovato una via d’uscita condivisibile. Dico questo, perché non poche volte, il comando  della polizia municipale  è stato oggetto di aspre critiche  e di veri e propri attacchi mediatici, a mio dire ingiustificati, per le scelte fatte. Tanto da ritenere responsabili gli agenti di fenomeni socio-economici, che si rilevano su tutto il territorio nazionale, come  il commercio abusivo su area pubblica.

Ritengo  che la polizia municipale abbia adottato la migliore strategia operativa, senza con ciò determinare quel “fuggi-fuggi” che può diventare pericoloso per i cittadini che transitano sulle zone oggetto di intervento e l’applicazione delle sanzioni di legge nei confronti degli acquirenti. Non da meno, nell’ambito delle direttive dell’Autorità Giudiziaria, ha preferito organizzare azioni mirate a colpire “alla fonte” il fenomeno della contraffazione, con perquisizioni e sequestri, effettuati anche al di fuori del territorio comunale di appartenenza, non solo nella provincia di Lucca, ma anche in quella di Massa e Carrara e di Pisa. Iniziative, soprattutto queste ultime, che vanno ben oltre le attività tipiche della polizia locale che, come tale, dovrebbe espletare il suo servizio ordinario, nell’ambito del territorio comunale di appartenenza, con mere funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza e funzioni di polizia giudiziaria, comunque riconducibili e conseguenti all’attività di polizia commerciale, ambientale, stradale e della sicurezza urbana. Spesso si ritiene la polizia municipale possa garantire molto di più di quello che già riesce a dare e a testimonianza di ciò, basterebbe fermarsi per qualche ora alla centrale operativa dove giungono richieste di ogni tipo: da quelle più banali a quelle più gravi, che presuppongono, invece, una vera e propria azione di polizia, in senso stretto. Forse, la presenza costante e diffusa del “vigile urbano” sul territorio comunale, rende quest’ultimo, soggetto ed oggetto di svariate critiche, riconducibili ad apparenti incapacità, se non inadempimenti, spesso stigmatizzati, senza cognizione di causa, su social forum. Invece, credo sarebbe opportuno rivalutare la figura del poliziotto municipale, con una maggiore consapevolezza di quante e di quali sono le limitazioni che la legge riserva a questa figura professionale, la cui azione, a livello locale, va sicuramente ben oltre le funzioni tipiche che gli si richiedono. Dunque, in quanto preposto a gestire la cosa pubblica e quindi, testimone dell’azione amministrativa del mio Comune e in particolare, del mio assessorato, ho motivo di affermare che la polizia municipale ha sicuramente offerto alla nostra comunità  il massimo impegno, con il miglior risultato.”

 

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