VIAREGGIO. In questi giorni si parla molto del Porto di Viareggio e a buon titolo. C’è la questione Ferragamo da risolvere, l’inchiesta sugli approdi che pare ne riserverà di ogni, il triangolino, l’insabbiamento, la nautica e il turismo come potenziali beneficiari di una gestione più corretta del bacino portuale e altro ancora. Devo dire che il segretario dell’Autorità Portuale  Morelli sta dando prova di sensibilità, capacità di gestione e di oculatezza per cui ciò è già di fatto un buon inizio”.

Lo scrive  Gabriele Chelini del Coordinamento Movimento Cittadini Viareggio e T.d.L. “Ma è la politica – aggiunge  – che deve dare le soluzioni di indirizzo, che deve lavorare per regolamentare al meglio un Porto che è una risorsa imprescindibile per Viareggio. Mi chiedo perché (e giro la riflessione agli operatori così come ad ogni lettore ), un armatore dovrebbe venire a sostare a Viareggio, in un “bozzone” puzzolente di sterco di gabbiano, con banchine inefficienti e spesso luride, con totale assenza di servizi accessori, senza uno yacht club all’altezza con show room e servizi di classe, una viabilità che permetta facili spostamenti”.

“Se non ci si renderà conto che il nostro Porto deve essere all’altezza della sua splendida posizione e soprattutto deve essere un volano per riportare a Viareggio lavoro e occupazione, sbaglieremo e consegneremo la città ancora una volta al grigiore dell’oblio. Occorre liberarlo dagli interessi contrapposti spesso troppo particolaristici di personaggi e lobbies che fino ad oggi hanno impastato ogni opportunità di sviluppo (una per tutte la vicenda Ferragamo), ricercare soluzioni nuove, attrarre capitali fornendo come garanzia la consapevolezza di una città che senza un rilancio fatto di novità di intenti, idee e una composizione dei tanti interessi in gioco attraverso la ragionevolezza e il comune intento di costruire e non distruggere, non sarà in grado di affrontare una ripresa che ci sarà e di questo ne sono fermamente convinto”.

“Sta a noi decidere se continuare a litigare come in una partita di Monopoli o prendere atto che si è toccato il fondo e che si può solo risalire prendendoci tutti a braccetto. Mi auguro pertanto – conclude Chelini – che le componenti economiche della città direttamente ed indirettamente legate al nostro specchio d’acqua, si mettano in gioco a breve avviando un tavolo di concertazione con cui svegliare la politica e far sentire una voce comune, importante e condivisa e che il Sindaco Betti e l’assessore Augier si attivino senza indugio per avviare il dibattito e dare finalmente inizio a quel salto di qualità che il nostro amato Porto non merita sia ulteriormente procrastinato”.

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