VIAREGGIO. “Il quadro economico degli ultimi anni ha fatto registrare forti cambiamenti nel mercato della nautica da diporto, con particolare riguardo alla domanda e offerta. Mentre infatti la piccola e media nautica sono in costante sofferenza, il mercato del lusso nautico è in progressivo aumento anche con riguardo all’usato, come emerso anche durante i lavori del secondo convegno annuale Second Life Top Yachts tenutosi a Roma lo scorso 7 giugno.” Ad annunciarlo è Confartigianato Imprese Lucca in una nota.

“Di fronte allo sviluppo del segmento della grande nautica intorno alla quale soltanto ruota la filiera – approdi, cantieri, refitting – e, quindi, lo sviluppo della economia portuale e del retroterra, il Piano Regolatore del Porto di Viareggio, approvato nel lontano 2007 dopo svariati anni di gestazione, risulta obsoleto e gravemente inadeguato, sia a causa della carenza di ormeggi previsti per il transito delle grandi unità sia a causa della carenza di ormeggi da destinarsi alle unità da sottoporre ai lavori di refit.

“Tra l’altro, i pochissimi posti attualmente considerati – meno di dieci – dal Piano Regolatore per la grande nautica coprono un range che arriva soltanto a 45 metri di lunghezza, mentre ormai da tempo si registra un notevole aumento di richiesta di ormeggi per imbarcazioni intorno ai 50/60 metri, oltretutto in crescita dimensionale continua come dimostrano i dati degli ultimi cinque anni.

“Se si hanno davvero a cuore lo sviluppo dell’economia del porto e della intera città di Viareggio si rende quindi imprescindibile adeguare la destinazione d’uso delle aree portuali alle reali necessità del mercato della grande nautica e delle nuove correnti turistiche in modo da offrire alla clientela più esigente servizi adeguati che solo le esperte aziende artigiane del comparto, soprattutto quelle che già vantano esperienze di settore, sono in grado di soddisfare completamente, con evidenti ricadute positive per l’economia locale e per il buon nome della nautica viareggina.

“Occorre quindi una revisione urgente del piano regolatore portuale per salvaguardare gli spazi non soltanto dei cantieri ma anche e specialmente di tutte quelle piccole e medie imprese artigiane che compongono la filiera nautica e senza le quali la stessa filiera scomparirebbe con danni inimmaginabili sul piano non soltanto economico ma anche sociale e occupazionale. Del resto, tale esigenza di tutela emerge anche nell’ultimo regolamento emanato in accordo tra la capitaneria di porto e l’autorità portuale con riguardo all’accosto per le barche ai lavori presso le banchine a ciò destinate.”

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