VERSILIA. “Da migliaia di anni fare l’artista è una professione. Per diventare un artista di professione è sempre stato indispensabile aver maturato un lungo itinerario di conoscenza e formazione professionale. Questo almeno fino ai primi anni del 1900, quando subentra una nuova figura: il creativo che fa “arte contemporanea”, attività questa che non richiede nessuna conoscenza tecnica e di linguaggi, basta essere creativi cioè avere buone “trovate” o idee originali”.

A fare la distinzione tra artista e creativo è Franco Pagliarulo, pittore ritrattista che sottolinea come  i creativi “sono chiamati ad esserlo tutti per natura e per rendere la propria vita autentica, certo l’arte di vivere è in assoluto la più difficile da praticare.

Se diamo un pennello in mano ad un bambino di tre anni sicuramente realizzerà un’opera creativa…ma non per questo possiamo chiamarlo “pittore” Lo potrà diventare quando riuscirà a combinare la propria creatività, con un lungo percorso di padronanza della tecnica, come si è fatto per migliaia di anni”.

Pagliarulo fa quindi una serie di proposte per accentuare questa distinzione tra artista e creativo per lealtà nei confronti  dei visitatori delle mostre.

“La prima proposta è la rimozione di tutti gli “oggetti creativi” dai luoghi pubblici: rotonde, piazze, spazi interni ed esterni di edifici pubblici e sostituzione con opere d’arte. Poi che  le Gallerie siano ben distinte tra chi espone arte e chi oggetti creativi (arte contemporanea). Infine tutti i docenti di materie pratiche (figura, ornato, pittura, scultura etc) presso le scuole d’arte devono dimostrare di conoscere e trasmettere le tecniche artistiche tradizionali e moderne, pena, il licenziamento immediato (anche se si tratta di scuole pubbliche: liceo artistico e accademia di belle arti)”.

 

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ultimo aggiornamento: 15-09-2013


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