VIAREGGIO. Dai dati del Registro di Mortalità Regionale, disponibili dal 1987 al 2010, emerge che le morti per tumori nel loro complesso sono risultate più frequenti in Versilia rispetto al resto della Toscana,  in particolare nei maschi.

Tuttavia, va precisato che in Versilia come in Toscana l’andamento nel tempo delle morti per tumore è in diminuzione. Per quanto riguarda le singole patologie tumorali che hanno determinato eccessi significativi di mortalità per causa specifica in Versilia, si fa presente che:

 

Cause di morte eccessi VERI Versilia/Toscana

 

 

                 
FEMMINE 1987-2008   1987-1993 1994-1996 1997-1999 2000-2002 2003-2005 2006-2008
TUTTI I TUMORI X   X         X
LARINGE X   X          
POLMONI X   X          
FEGATO X   X          
MAMMELLA X   X          
OVAIO     X          
MASCHI 1987-2008   1987-1993 1994-1996 1997-1999 2000-2002 2003-2005 2006-2008
TUTTI I TUMORI X   X X X X X X
LARINGE X   X     X    
POLMONI X   X X X X   X
ESOFAGO X   X          
FEGATO X   X X X X X X
VESCICA X   X X        
CAVITA’ ORALE X   X          

 

  1. per la mortalità per tumore del polmone nei maschi, l’andamento nel tempo è simile a quello osservato per tutti i tumori, ma con una maggiore diminuzione rispetto ad essi. Per le donne, negli ultimi anni, non si osservano invece differenze significative tra Versilia e Toscana;
  2. anche per la mortalità per tumore della vescica, non si osserva più  alcuna differenza di mortalità da oltre dieci anni tra Versilia e Toscana, sia per i maschi che per le femmine;
  3. la mortalità per il tumore del fegato si mantiene invece elevata in Versilia anche negli anni più recenti, ma solo nel sesso maschile.
  4. per quanto concerne infine la mortalità per tumore della mammella, dopo un’iniziale maggiore frequenza osservata fino agli anni ottanta e primi anni novanta, non si registra più alcuna differenza significativa rispetto alla media regionale.

Sulla base delle conoscenze disponibili dalla letteratura scientifica internazionale e dai risultati di alcune indagini effettuate in Versilia, è possibile formulare alcune ipotesi su quali fattori possano aver determinato questi andamenti.

Il tumore del polmone infatti è attribuibile per circa il 90% al fumo di tabacco. La riduzione della mortalità per tumore del polmone nei maschi osservata in Versilia, come nel resto della Toscana, è probabilmente da attribuire ad una generalizzata riduzione di tale abitudine. La differenza di mortalità per tumore al polmone tra Versilia e resto della regione potrebbe essere imputabile ad una maggiore abitudine al fumo. Infatti  da un progetto ISPO del 2006-2009 finanziato da ITT “Studio epidemiologico sui determinanti oncogeni nelle aree di Massa Carrara e Viareggio”  ha confermato che l’industrializzazione nel Nord-Ovest ha diffuso più precocemente insieme ai rischi occupazionali, anche l’epidemia di tabacco nelle coorti più anziane di uomini di Massa e Viareggio, tanto che la loro mortalità per tumore del polmone è significativamente più alta rispetto ai loro coetanei di Arezzo e Siena. I risultati dell’ indagine PASSI sugli stili di vita effettuata in Toscana negli anni 2008-2009,  elaborati e pubblicati dal laboratorio MeS della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel 2010, appaiono supportare tale ipotesi rilevando come in Versilia vi sia in assoluto la maggior percentuale di fumatori (34,17%) rispetto al resto della Toscana, con un significativo eccesso rispetto alla media regionale (29,20%).

Riguardo al tumore epatico, la cui mortalità è elevata anche nel Pisano e Livornese, non è stato fatto sinora alcuno studio specifico da ISPO. L’elevata letalità del tumore fa sì che l’andamento della mortalità rispecchi quello di incidenza. Attualmente è noto che il principale fattore di rischio per l’epatocarcinoma sia costituito dall’epatite cronica da virus C con evoluzione in cirrosi. Vi sono anche altri fattori di rischio quali l’alcol, l’epatite da virus B (che diversamente da quella da virus C è suscettibile di prevenzione primaria mediante vaccinazione) e l’aflatossina B (prodotta dall’Aspergillus Flavus, un fungo ritrovato come contaminante in molti cereali conservati).

Proprio in relazione alla maggiore mortalità per tumori in Versilia, negli anni passati sono stati effettuati importanti approfondimenti epidemiologici e interventi su vari fattori di rischio. Si citano le attività di studio più significative:

  1. la partecipazione attiva al citato “Studio epidemiologico sui determinanti oncogeni nelle aree di Massa Carrara e Viareggio” coordinato da ISPO;
  2.  un monitoraggio dei nuovi casi di ricovero per tumore del polmone con approfondimento sul ruolo svolto dal fumo di tabacco;
  3. uno studio su un gruppo di lavoratori seguito nel tempo, in un’azienda versiliese di riparazioni di rotabili ferroviari, per indagare gli effetti dell’amianto;
  4. la messa a punto di un intervento di prevenzione primaria sugli stili di vita che è stato rivolto ai  dipendenti dell’Azienda USL 12 di Viareggio.

Le attività attualmente in corso sono:

  1. il sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) un’attività, svolta attraverso circa 300 interviste telefoniche all’anno, mirata alla rilevazione delle abitudini di vita della popolazione versiliese fra 19 e 69 anni;
  2. l’ “indagine epidemiologica sulla popolazione nell’area del termovalorizzatore di Falascaia e sulla contaminazione da PCDD, PCDF e sostanze diossina simili nel territorio versiliese, attraverso l’uso di indicatori biologici, con particolare riferimento all’area di pertinenza del termovalorizzatore di Falascaia a Pietrasanta”. Sullo stato di avanzamento di questo studio  relazioniamo con specifico documento allegato (all. 1).

Nei prossimi anni, quando sarà ampliato anche a quest’area il Registro Tumori di popolazione, come previsto dalla Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 429 del 3 giugno 2013 “Approvazione di uno schema di convenzione tra Regione Toscana, ISPO, Aziende sanitarie e Fondazione Monasterio per le attività connesse alla gestione del registro tumori di cui alla LR 3/2008 articolo 2”, potrà essere possibile avere per la Versilia un quadro completo e accurato dell’incidenza di tutte le patologie oncologiche, fino ad oggi valutabile attraverso i dati di mortalità e più recentemente dai dati dei ricoveri ospedalieri.

L’Azienda USL 12 di Viareggio attualmente svolge le seguenti attività di prevenzione,  promozione della salute, diagnosi precoce e cura:

–  interventi di educazione nelle scuole medie per la prevenzione dell’abitudine al fumo e all’abuso di alcol;

–  campagna denominata “non la bevo”, contro l’abuso di alcol nella popolazione giovanile;

–  centro antifumo per il supporto alla disassuefazione dal fumo di tabacco;

–  servizio di recupero per soggetti alcol dipendenti;

–  vaccinazione anti virus dell’epatite B, per tutti i nuovi nati e per i soggetti appartenenti a categorie a rischio;

– attivazione della campagna di vaccinazione HPV contro il papilloma virus, responsabile del tumore dell’utero;

– estensione, negli ultimi sette anni, degli screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella e dell’utero, e  da oltre cinque anni, dello screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto;

–  attivazione dal 2005 dell’Unità Operativa di Oncologia e successivamente della sezione di Ematologia, presso l’Ospedale Versilia.

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ultimo aggiornamento: 02-10-2013


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