SERAVEZZA. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia.

 

La villa del Buon Riposo

La villa del Buon Riposo un tempo sorgeva al centro di un vasto podere in località Pozzi (Seravezza), oggi di quell’originario podere rimane un oliveto attorno a una ottocentesca dimora di campagna. Gran parte del terreno è stato alienato e adibito a edilizia popolare e privata, mentre una buona fetta è servita per costruire il campo sportivo, chiamato appunto “Buon Riposo“.

La villa, originariamente chiamata  “Villa di San Cristofano“, viene ribattezzata “Villa del Buon Riposo” da uno dei suoi proprietari, Luigi Angiolini, che dopo una brillante carriera diplomatica decide di passare gli ultimi anni in tranquillità. In seguito alla sua morte, gli eredi continueranno a vivere tra il palazzo di Seravezza e questa bellissima casa di campagna fino alla loro estinzione dopo la seconda guerra mondiale.

Luigi nasce a Seravezza nel 1750 e dopo una formazione tipicamente ottocentesca, si dedica alla carriera politica viaggiando in Italia e in Europa e stingendo amicizie con importanti personaggi come Vittorio

foto Galatea Versilia
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Alfieri e Giuseppe Parini. Uomo di mondo, colto e raffinato riveste incarichi importanti per conto del Granduca e contemporaneamente riesce a mantenere rapporti di amicizia con  la famiglia Bonaparte.

Nel 1808, in seguito alla morte del fratello, torna a Seravezza e abbandonata la vita politica si appassiona all’agricoltura, alla coltivazione dell’olivo, all’allevamento di api e pecore (introduce alcuni esemplari di merinos) e impianta persino una fabbrica di cera. Lo aiuta ad amministrare gli affari Carlo Muller un pittore svizzero che nella sua permanenza al Buon Riposo (dal 1810 al 1821) dipinge deliziosi spaccati della vita alla villa, con particolare predilezioni per le colazioni e le feste all’aria aperta.

foto Galatea Versilia
foto Galatea Versilia

Da uomo di mondo ama ricevere amici nella villa, a questo proposito riporto alcuni stralci della lettera inviata alla contessa De Bourke moglie del ministro di Danimarca:

“Il mio orto è pieno dei migliori ortaggi e tutto coperto di aranci e limoni. Vi sono rose bellissime di tutte le specie e io mi do da fare per avere fiori in tutte le stagioni. Mi sono circondato di un bosco di ulivi dove pascolano più di duecento pecore merinos e il mio esercito di api aumenta ogni giorno. Io ho con me molti libri eccellenti, antichi e moderni, di tutti i generi e tutte le lingue. Potrete ammirare molte stampe. Avrete il mare a tre miglia, le colline a un quarto d’ora e un torrente romantico sul quale ho dei frantoi e dei mulini. Genova dista un giorno e mezzo di posta, Lucca a tre ore di posta, Pisa a cinque ore, Livorno a 6 ore e mezzo e tredici ore a Firenze” (tratto da Danilo Orlandi, La Versilia nel Risorgimento)

Luigi Angiolini muore nel 1821 e viene seppellito nel duomo di Seravezza.

Se vi ho incuriosito e volete vedere la villa andate anche nell’ingresso posteriore, sulla via San Cristoforo, qui troverete una bella marginetta raffigurante San Cristoforo (dal greco “colui che porta Cristo”) nell’atto di traghettare Cristo bambino oltre il fiume, iconografia frequente per il santo.

Tessa Nardini

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ultimo aggiornamento: 11-11-2013


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