A Stazzema edilizia in crisi. “Non si costruisce più e il Comune rimane a guardare”

STAZZEMA. “Edilizia in profonda crisi a Stazzema: gli incassi sono in picchiata. Nel 2013 gli oneri di urbanizzazione scendono ancora, dagli 83mila euro del 2009 si è passati ai 49mila del 2011, ai 58.900 del 2012 e addirittura nel 2013 si prevede di incassarne solo 40mila. Siamo al collasso e l’attività edilizia anche nei prossimi anni il settore sarà in sofferenza.” A denunciarlo è Gian Piero Lorenzoni, consigliere comunale d’opposizione e capogruppo di ‘Luce a Stazzema’.

“Eppure, la crisi nera di questa importante attività imprenditoriale non sembra interessare l’Amministrazione comunale
Nonostante le sollecitazioni non si riesce o non si vogliono esprimere le dovute attenzioni sugli effetti sociali ed economici che una così grave situazione così persistente e insidiosa ha prodotto e continuerà a produrre in futuro.
Il collasso dell’attività edilizia che, se in parte può addebitarsi alla non rosea situazione economica, rappresenta un danno gravissimo per l’economia locale che è ai minimi storici.

“Il gruppo consiliare Luce a Stazzema sollecita gli amministratori a compiere ogni sforzo utile per far invertire la tendenza di una situazione così grave che non ha precedenti e per consentire di poter beneficiare delle detrazioni fiscali del 50% sulle ristrutturazioni e del 65% sulle riqualificazioni energetiche, in soccorso di quei cittadini intenzionati a realizzare interventi sul patrimonio edilizio.

“E che la situazione sia critica è percepibile da molteplici indicatori. Stime recenti attestano il reddito pro-capite a Stazzema a 8.273 euro, che corrisponde al secondo reddito più basso nella provincia di Lucca, ed è il secondo comune con la più bassa percentuale di dichiaranti Irpef (48,4%) nella provincia di Lucca, gli occupati sono in totale 758, pari al 22.54% sul totale degli abitanti e tra questi quelli di età compresa tra 15 e 64 anni sono il 64,3%.

“Invitiamo l’amministrazione a prendere atto che le previsioni del regolamento urbanistico approvato nel 2010 sono di fatto fallite. A questo punto, a fronte del pericolo di un immobilismo parente prossimo del tracollo, riteniamo che gli obiettivi previsti nella strumentazione urbanistica vadano ridiscussi e in tal senso invitiamo, come abbiamo già fatto in passato, l’assessore Verona ad un confronto serio, approfondito ed urgente, non più rinviabile.”

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