VIAREGGIO. Fossi puliti male, canali intasati dall’erba e da detriti, alvei pieni zeppi di fango, scarsa manutenzione di tutto l’intricato reticolato idrico del territorio: sono questi, per più della metà dei cittadini (55%), i motivi che hanno provocato le ultime alluvioni ed i sempre più frequenti allagamenti. Per il 28%, quasi tre su 10, la motivazione principale è l’abbandono progressivo del territorio.

Solo una piccola parte, il 4%, attribuisce invece le “colpe” alle eccezionali piogge e alle mutazioni climatiche così come la stessa percentuale condanna l’abusivismo e la cementificazione selvaggia. Scagionata invece l’agricoltura intensiva: 1%. A dirlo è un sondaggio di Coldiretti effettuato in prospettiva dell’appuntamento in programma il 30 novembre con le votazioni degli organi del nuovo consorzio di bonifica Toscana Nord a cui saranno affidate tutte le azioni relative alla messa in sicurezza idrogeologica del territorio e alla gestione e manutenzione dei corsi d’acqua e relative opere, nonché la alla manutenzione e alla gestione del canali d’irrigazione.

Il nuovo consorzio comprenderà le intere province di Lucca e Massa Carrara, i comuni del Padule di Bientina e alcuni comuni dell’Appennino Pistoiese. Quattro i rappresentanti degli agricoltori e dell’agricoltura presenti nella lista “Ambiente, Sicurezza e Sviluppo” sostenuta da Coldiretti: Francesco Grossi nella prima sezione; Andrea Miglioli e Giovanni Matteo Tori, nella sezione seconda, e Guido Bertacca, versiliese, ed imprenditore florovivaistico, nella terza.

Un risultato quello del sondaggio promosso da Coldiretti che ha fornito una sentenza importante insieme alla percezione delle responsabilità secondo la comunità: la cattiva manutenzione e la pessima gestione della rete idrica, fossi, canali e canaletti che passano vicino alle nostre case e alimentano fiumi ed affluenti maggiori, è la principale delle cause degli eventi alluvionali, esondazioni ed allagamenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Da qui la disponibilità degli agricoltori a mettere a disposizione della comunità, e quindi del fururo Consorzio, la loro competenza, esperienza e soprattutto conoscenza del territorio in cui abitualmente operano.

“Più volte i cittadini hanno denunciato dimenticanze e scarsa attenzione nella pulizia dei fossi e canali che compongono il reticolato; – spiega Coldiretti – più volte abbiamo chiesto che siano le aziende agricole ad occuparsene senza però mai essere coinvolte. Le aziende agricole vivono e sono presenti sul territorio tutto l’anno e hanno un interesse particolare nell’evitare che l’acqua divori, come accaduto più volte, campi e serre. La riforma dei consorzi ci offre la possibilità – spiega ancora – di far gestire il territorio da chi ha veramente a cuore la sua salute. Con interventi adeguati e costanti le abbondanti ed eccezionali precipitazioni registrate negli ultimi anni avrebbero avuto effetti meno pesanti per la comunità”.

Per Coldiretti molti degli allagamenti ed esondazioni si sarebbero potuti evitare “affidando agli agricoltori la manutenzione di una parte del reticolato”. Da quil’importanza di un voto che può fare la differenza per il futuro e la salvaguardia del territorio: “nella Versilia il 100% dei comuni – spiega ancora – sono a rischio idrogeologico. La Versilia è una zona rossa.

La difesa idraulica, il migliore utilizzo delle risorse irrigue, la salvaguardia dell’attitudine alla produzione agricola del suolo e la tutela qualitativa e quantitativa delle acque non possono più essere rimandati ne tanto meno demandati”.

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ultimo aggiornamento: 22-11-2013


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