MASSAROSA: All’indomani dell’approvazione della legge di stabilità l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, contesta pesantemente le scelte del governo che porteranno ulteriori tagli ai trasferimenti verso i Comuni e anche il sindaco Mungai commenta: “I sindaci non sono lo Sceriffo di Nottingam che devono spremere il popolo raccogliendo denari per il Re. Il governo non può lodarsi dicendo di aver abbassato le tasse con la nuova “legge di stabilità” e lasciare i comuni italiani senza risorse costringendo i Sindaci a tagliare i servizi essenziali come asili nido e trasporto scolastico o ad aumentare la pressione fiscale già a livelli altissimi”.

Nel 2014 mancheranno ai Comuni, senza emendamenti in merito, ulteriori 1,5 miliardi di euro di trasferimenti. “Le risorse previste con la nuova Service Tax – dice Mungai –  non saranno sufficienti a garantire l’introito che i Comuni ricevevano nel 2013. Dopo gli aumenti imposti dalla Tares che hanno creato difficoltà in molte famiglie non è pensabile mettere, in un periodo già così difficile, le mani in tasca ai cittadini per sopperire ancora ai mancati trasferimenti dello stato”.

“In un bilancio comunale cosi al limite la mancanza di altri fondi potrebbe risultare un vero problema se consideriamo anche i costi che dovremo sostenere nei prossimi anni per le ingiunzioni di pagamento derivanti dalla gestione rifiuti precedente al 2010”. Così il sindaco Franco Mungai prende una posizione netta e si schiera in maniera forte con la protesta che l’ANCI ha sollevato all’indomani dell’approvazione della Legge di Stabilità.
“Massarosa è da sempre un Comune dove si è mantenuto un equilibrio fra i soldi chiesti ai cittadini, le risorse provenienti dallo Stato e i servizi erogati, il numero di dipendenti è di gran lunga inferiore ai valori stabiliti da “Roma” certificando una situazione del tutto diversa dai centinaia di casi eclatanti di cattiva amministrazione visti in Tv.” Se non verrà modificata la norma così come annunciato, non sarà possibile garantire i servizi ai cittadini a livelli accettabili. Per il momento stiamo riuscendo, grazie a politiche di risparmio ad evitare problemi, ma se verranno a mancare altri fondi potrebbero nascere gravi problemi.”

La seconda rata Imu dovrebbe già essere nelle casse del Comune, ma non c’è, né ci sarà. Del fondo compensativo che lo Stato dovrebbe versare nelle nostre casse per il mancato introito non si ode neppure l’eco lontana e i Comuni avranno le casse vuote.
Mungai sulla stessa lunghezza d’onda dell’ANCI che attacca pesantemente le scelte del Governo: “Si ribadisce con forza – tuona il presidente Fassino – la necessità di assicurare la piena compensazione della seconda rata IMU con la copertura finanziaria delle aliquote deliberate dai Comuni nel 2013″.

Relativamente alla proposta della service tax e agli effetti sulle entrate dei Comuni, si chiede di assicurare ai comuni una imposta equa, sostenibile, congrua rispetto al gettito del 2013 e atta a preservare una manovrabilità nel tempo della leva fiscale. Le aliquote previste dalla norma e 1 miliardo assegnato ai Comuni non riescono a garantire l’equivalente del gettito 2013”.

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