FORTE DEI MARMI. “Mi spiace che l’on. Bianconi abbia palesato la sua decisione di lasciare il Forte dei Marmi in ragione di problemi tributari; lo consideriamo da anni un concittadino che ama e frequenta il paese al punto da sposarsi qui, ma le norme le scrive il Parlamento non il nostro Ufficio Tributi. E sono certo che l’on. Bianconi prenderà spunto da questa vicenda  per far chiarire bene  i temi della residenza dei coniugi, e la coabitazione  ai fini tributari”.

Comincia così la replica del sindaco Buratti al parlamentare di Forza Italia, con il quale si è anche sentito telefonicamente in mattinata.  Sono comunque oltre 450 i casi di contribuenti che sono formalmente residenti a Forte dei Marmi, ma ai quali, a fini dell’accertamento dell’ICI dell’anno 2008, è stata attribuita la dimora abituale in un’altra città, con il conseguente  accertamento in rettifica di quanto pagato. E gli avvisi per evitare  la prescrizione sono stati inviati giusto proprio prima dell’ultimo San Silvestro. Un’ondata di  lettere che sta ovviamente suscitando proteste e preoccupazioni in una bella fetta di contribuenti fortemarmini, e tra questi anche il parlamentare di Forza Italia, Maurizio Bianconi.

“Si tratta di casi frequenti – ha spiegato il sindaco Umberto Buratti  – tant’è che in queste ore abbiamo registrato le lamentele non solo dell’onorevole che ha casa in Caranna, ma anche di tanti altri cittadini contribuenti, e a tutti ho spiegato la situazione che ha imposto al Comune l’invio di questi accertamenti in rettifica, ma anche la possibilità che ognuno di loro ha adesso di venire al nostro ufficio tributi per chiarire la situazione, laddove sia ovviamente sia possibile e sostenibile. Tutto nasce – ricorda Buratti – nel 2008 quando il Governo Berlusconi annuncia che non si applicherà più l’ICI sulla prima casa.

Tuttavia nelle norme che accompagnano la vecchia Imposta comunale sugli immobili non c’è grande chiarezza e da lì sorgono infiniti contenziosi che nel 2010 inducono la Corte suprema di Cassazione a dare una propria  rilevante interpretazione.  E proprio sulla base di questa  interpretazione della Cassazione si sono  mossi  in tutta Italia  e non solo al Forte gli uffici comunali: in  sostanza si ribadisce che l’abitazione principale è ritenuta tale solo se  nella stessa dimorano abitualmente il contribuente e tutti i suoi familiari.  Va da se che nei casi dove, ad esempio  marito e moglie per infinite ragioni non hanno la stessa residenza  si creano poi questi problemi interpretativi.” “Nella normativa dell’IMU – continua Buratti – questi problemi sono stati poi meglio specificati, ma la riflessione che ho fatto personalmente a tutti coloro che mi hanno contattato in merito – conclude il sindaco –  è che  soprattutto il Parlamento deve scrivere norme sulla fiscalità locale assolutamente più chiare per evitare poi che i Comuni debbano prendere provvedimenti come quelli di questi giorni, magari solo  per evitare l’accusa di danno erariale”. Intanto dall’Ufficio tributi  del Comune fanno sapere di essere completamente a disposizione dei contribuenti che in questi giorni ricevono le lettere e sono disponibili a valutare le ragioni dei singoli caso per caso.  “Aldilà dei casi personali   – conclude per parte sua l’assessore alle finanze Michele  Molino il principio che deve passare è che nessuno debba avere   due abitazioni principali ai fini ICI e IMU questo a tutela  dei fortemarmini e di tutti quelli che pagano le tasse per la loro abitazione. Si può concordare sul fatto che non è giusto pagare per due seconde case ma neanche non pagare per due prime case”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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ultimo aggiornamento: 04-01-2014


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