ROMA. A trenta anni da ‘Sapore di mare’, film cult dei Vanzina (fu quello che segnò il loro successo con un incasso di 10 miliardi di lire), arriva in sala da domani distribuito da Medusa in 400 copie ‘Sapore di te’, una rivisitazione ambientata, non a caso, negli anni Ottanta, periodo chiave per i due fratelli e comunque gli ultimi in cui ”esistevano ancora ottimismo e romanticismo”.

I Vanzina tornano a Forte dei Marmi attraverso il racconto di due estati (quelle del 1983 e del 1984) che rendono uno spaccato della società italiana di allora, fatta di craxismo, i primi gemiti di mani pulite, ma anche della Thatcher e dell’imminente caduta del muro di Berlino. Tanti protagonisti. Ci sono Luca (Eugenio Franceschini) e Chicco (Matteo Leoni), due compagni d’università, che si innamorano della stessa ragazza. C’è la famiglia Proietti, con Alberto tifoso romanista (uno strepitoso Maurizio Mattioli), sua moglie Elena (Nancy Brilli) e la figlia diciassettenne Rossella (Katy Saunders) che diventa oggetto della corte di Luca e Chicco. C’è poi il ministro De Marco (Vincenzo Salemme), socialista napoletano fedifrago e casinaro, innamora dall’ingenua Daniela, piena di sentimenti nonostante sia una giovane soubrette di Drive In. E, sempre all’interno di questa commedia legger-sentimentale, troviamo i caratteri di sempre come, ad esempio, il bagnino Renato (Renato Conticini), che seduce le giovani straniere specie se bionde.

”Trenta anni fa – afferma Carlo Vanzina – con Sapore di mare è decollata la nostra carriera che ha cambiato le nostre vite. A un certo punto ci siamo resi conto che erano passati da allora trenta anni.  Ma rispetto a quel film nato di getto da una nostra emozione, questa volta abbiamo fatto un lungometraggio più maturo ambientato in un’epoca, come appunto gli anni Ottanta, in cui c’era ancora vento di ottimismo”. Gli fa eco Enrico:”c’è un bel tasso di romanticismo e sentimenti in questo nostro lavoro e speriamo che i giovani italiani di oggi possano apprezzare un film così ottimista in un momento, come oggi, in piena crisi”.

Ci tiene a dire Mattioli: ”ho messo in Sapore di te tutta la mia romanità anche se ho cercato nel mio personaggio (quello di un commerciante che chiede aiuto al ministro Salemme in cambio di favori) ho cercato di essere più sobrio e con buoni sentimenti”.

Riguardo allo spaccato dell’Italia craxista in preda a scandali e nani e ballerine, sottolinea Carlo: ”i riferimenti a quel periodo erano anche di più di quelli che si vedono, ma non volevano far diventare questo film un trattatello di sociologia politica né fare l’errore di un buonismo a tutti costi”. Infine da Salemme, che in questo film definito da Enrico Vanzina ”un film di Natale meno aggressivo” interpreta un politico corrotto, inedite parole buone verso la politica: ”intanto non mi sono ispirato a nessuno (qualcuno ci ha visto Gianni De Michelis, ndr) mentre per quanto riguarda i politici non si può parlarne sempre male, ci sono anche quelli bravi che lavorano bene”.

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ultimo aggiornamento: 08-01-2014


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