VIAREGGIO. “Ma che sta accadendo e cos’è accaduto finora? Ma che contratto e cosa ha firmato la Ggunta Betti? Quanti incarichi e quanti stipendi stiamo garantendo con soldi viareggini alla Stamperia d’arte di Roma? I viareggini stanno addirittura pagando l’affitto mensile per i prossimi tre anni per un magazzino privato a Roma? Allora abbiamo davvero così tanti soldi da poter pagare uno stabile di proprietà privata?” A porre tutti questi interrogativi è il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro Santini.

“Il sindaco è chiamato a rispondere di tutto ciò che ha firmato e promesso con i soldi dei suoi cittadini. Ma che razza di convenzione firma il nostro sindaco? Ma come si fa a pagare l’affitto a dei privati? Il Master non decolla perché il progetto non va, diciamocelo chiaro e tondo. Forse la funzionaria della Gamc Alessandra Belluomini Pucci dovrebbe dire che il progetto è fatto male e non dare la colpa alla mancanza di iscritti.

“Un progetto così importante e costoso per la città dovrebbe avere alle sue spalle uno studio di settore che confermi l’interesse futuro a partecipare da parte di un numero congruo di studenti che sostenga le spese di quanto sarà fatto, perché non possiamo accorgerci solo oggi, dopo tutti questi nostri euro spesi, che il progetto non decolla per mancanza di iscritti .

“Ma se il master non è partito, mi dica signor sindaco, i soldi messi a bilancio sono stati ugualmente spesi tutti? Abbiamo iniziato a pagare regolarmente gli incarichi previsti nel bilancio del progetto? L’affitto a Roma per il capannone abbiamo iniziato a pagarlo anche se il Master non è decollato? Ma soprattutto, che fine fanno o hanno fatto i 150mila euro del fondo Arcus erogati proprio per il Master? Se non è partito il progetto, mi auguro che non siano stati spesi.

“I 150mila euro quindi verranno dirottati al prossimo anno, se partirà, o verranno restituiti al fondo Arcus, se non sono stati consumati tutti? Ma soprattutto Arcus sa che il corso non è partito? Qualcuno ha avvisato Arcus che i suoi soldi non sono serviti e spesi? Mi auguro di si.

palazzo delle muse“A questo punto chiedo ufficialmente, e questo documento deve considerarsi a tutti gli effetti una vera e propria interrogazione consiliare al sindaco Betti e all’assessore Glauco Dal Pino che protocollerò nelle prossime ore, di ricevere copia dei pagamenti effettuati nei confronti del Laboratorio 2RC Officina Contemporanea di Roma.

“Ma guarda caso, se non scoprivamo e non svelavamo questa commedia i responsabili se ne stavano zitti e nascosti e non dicevano nulla, nonostante l’inaugurazione in pompa magna e strombazzata ovunque. Certo fa strano vedere un ente pubblico che eroga soldi pubblici ad un privato scelto a chiamata diretta senza un bando pubblico come, invece, si fa per il Comandante della Polizia Municipale. Chi ha scelto la famiglia Rossi in una calda giornata del 16 agosto post ferragostana? Solo a Viareggio si riesce a fare queste determine strane e folli il 16 agosto mentre nemmeno si riesce a farne una per bene il 16 gennaio alla luce del sole.

“Questo modo approssimativo e facilone di gestire la cosa pubblica non è più sostenibile oggi con la crisi e con la necessità di soldi in settori e progetti più importanti.

“Ma chi sono realmente i beneficiari di tutti questi stupendi? Sarebbe bene che l’amministrazione rivelasse a tutti noi chi sono il tecnico, il direttore marketing, l’amministratore part-time e l’apprendista tecnico perché forse i viareggini ne scoprirebbero delle belle.

(FotoMania)
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“Alessandra Belluomini Pucci faccia i nomi, per favore. E poi cosa sono quei circa 65mila euro l’anno per due anni che il Laboratorio 2RC Officina contemporanea di Roma deve al Comune di Viareggio? Non verrà mica fuori che sono soldi che la stamperia vuol far credere di garantire al Comune di Viareggio con la vendita certa – secondo loro – dei loro libri? E se i libri non vengono venduti, sborseranno i soldi della differenza di tasca propria?

“Sicuramente questo aspetto sarà scritto nero su bianco sul contratto che Betti ha firmato. Almeno voglio ben sperare, altrimenti gli faccio i miei più sinceri complimenti per un’ottima gestione allegra del settore cultura. E che cultura…”

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