CAMAIORE. “Sono colpito dalla sterilità di certi interventi da vecchia politica urlante e poltronara.” Così il Sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto commenta l’intervento dell’ex primo cittadino Giampaolo Bertola.

“Vi fornisco solo alcune cifre dell’epoca Bertola: oltre 60 milioni di euro di oneri incassati; oltre 40 milioni di euro di mutui; bilanci comunali da 39/40 milioni di euro annui. Oltre 200 milioni di euro a disposizione in dieci anni che – aggiunti alle altrettante risorse che di anno in anno arrivavano dalle tasche dei cittadini – invece di finire nella messa in sicurezza del territorio, sono finiti in fontane, incarichi legali per oltre 700 mila euro, 200 mila euro di progettazione di strade faraoniche che il Comune non ha soldi per realizzare e ‘strane’ controversie debitorie, come la vicenda della Ceragioli Costruzioni e la quella dei soldi alla Misericordia di Matteucci”.

Prosegue il sindaco: “È sempre la solita storia: i primi anni di amministrazione non sono stati diversi per Bertola, che fa tanto il superuomo e fino al 2005 non ha mosso un dito. Invece si dimentica di dire che mi lascia in eredità tanti e grandi problemi da lui irrisolti: i debiti sui rifiuti, che con i colleghi versiliesi stiamo fronteggiando; la massa di mutui insostenibile, che oggi ci impedisce contrarne altri per far fronte al recupero dei ritardi sui tempi della messa in sicurezza del territorio; una vera bomba a orologeria per la comunità, in un tempo che Bertola non ha dovuto fronteggiare e che, diversamente dalla sua epoca, vede i Comuni senza trasferimenti e con sempre meno risorse”.

“Trovo ipocrita non dire le cose come stanno; certo, Bertola della situazione finanziaria del Comune sapeva ben poco, a causa della delega occulta che aveva dato a qualcuno che però non viene identificato e che sembra l’Innominato dei Promessi Sposi manzoniani. Bertola, me lo dai quel nome, così smetto di fare domande a te? O fai il nome o ti prendi le tue responsabilità”.

“Quella della successione nella guida della città fra Bertola, che rappresenta la vecchia classe politica fatta di clientele e parzialità, e la nuova amministrazione fatta di gente straordinariamente normale, non super ma persone comuni che con umiltà e senza giornalate, lavora nel silenzio come l’acqua cheta pronta a sfondare i ponti del futuro, è un dato di fatto”, continua Alessandro Del Dotto.

“La mia generazione e quelle successive pagano il conto delle abbuffate che la vecchia politica degli ultimi 40 anni ha, con poche eccezioni, fatto lievitare. E così, sono Sindaco in un momento storico nel quale i nodi vengono al pettine e, come si dice, ai figli tocca pagare le colpe dei padri. Ma io non sono eletto per dispensare pagelle di giudizi e di colpe: a Bertola chiedo solo di trovare il tempo di riflettere prima di aprire bocca, evitandomi di perdere tempo – conclude il Sindaco Del Dotto – Per il resto, faccio il sindaco consapevolmente, in un periodo storico difficile nel quale, comunque, stiamo mettendo il massimo delle nostre energie e delle nostre risorse affinchè, nonostante tutto, la nostra comunità abbia ogni cosa di cui c’è bisogno per il suo presente e per il suo futuro”.

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ultimo aggiornamento: 23-01-2014


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