VIAREGGIO. 34 anni fa, il suo nome diceva poco o nulla agli sportivi viareggini. Oggi, invece, David Moyes non è un illustre sconosciuto: è l’allenatore che siede sulla panchina del Manchester United dopo il ritiro di Sir Alex Ferguson, uno che all’Old Trafford ha resistito per un quarto di secolo facendo incetta di trofei. Per Moyes, scozzese come il suo predecessore, è stato il coronamento di un lungo percorso nel mondo del calcio partito da Viareggio.

Proprio così: è il gennaio 1980 e Moyes, all’epoca uno sbarbato difensore di appena 17 anni dai riccioli rossi, è stato appena acquistato dal Celtic. La squadra simbolo della comunità cattolica di Glasgow parteciperà di lì a poche settimane alla Coppa Carnevale, attesa da una fase a gironi piuttosto proibitiva contro Lazio, Juventus e Real Madrid.

Dopo il pari nel debutto a Sarzana contro i capitolini, l’undici scozzese assapora la grande impresa nel secondo impegno al torneo: contro la Juventus finiscono il primo tempo in vantaggio per 2-0 e una delle reti porta la firma di Charlie Nicholas, futuro idolo dei tifosi di Celtic e Arsenal. In porta giganteggia la figura di Pat Bonner, leggenda del calcio irlandese. Sfortunatamente, la vecchia signora compie una straordinaria rimonta nella ripresa e si impone per 3-2. I biancoverdi usciranno definitivamente di scena dopo l’1-1 rimediato contro il Real Madrid.

Moyes, alla fine, scende in campo una sola volta, subentrando a panchina in corso. Tanto basta, però, per essere annoverato tra i grandi personaggi passati dal torneo di Viareggio. Un torneo dove sono sbocciati non solo talentuosi calciatori, ma anche abili allenatori quali Fabio Capello, Marcello Lippi e Arrigo Sacchi

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