VIAREGGIO. Una punizione troppo severa. Il risultato sentenzia che tra L’Aquila e Viareggio ci sono due gol di scarto. Il campo, però, racconta altro. Le zebre hanno pagato per l’ennesima volta l’eccessivo narcisismo, la ricerca spasmodica di una giocata che, quando non riesce, genera pericoli. E dolori. Gli abruzzesi vincono 3-1, premiati dal maggiore cinismo.

Certo è che se l’arbitro avesse concesse un penalty ai bianconeri dopo appena due minuti di gioco – fallo dell’ex Maltese su Matteini lanciato a rete – le cose sarebbero cambiate. Il Viareggio ci mette intensità e voglia, nonostante disputi la terza partita in otto giorni. La fatica si farà sentire negli ultimi venti minuti, quelli in cui L’Aquila vince e fa sua la gara.

Lucarelli (squalificato, al suo posto il vice Conticchio in panchina) ha rivoluzionato l’undici di partenza, facendo debuttare Piana e, per l’appunto, Matteini, avanzando Nicolao nei tre d’attacco e lasciando fuori Galassi, Benedetti, Romeo, Lamorte e Vannucchi. Nonostante ciò, il Viareggio è propositivo e mai rinunciatario.

Il vantaggio le zebre lo sfiorano in avvio di ripresa, quando Matteini cicca il pallone su invito di Della Latta. L’Aquila sembra sornione, aspetta, riparte e colpisce: lo fa al minuto 12, quando il neoentrato Frediani dà spettacolo, lascia sul posto Conson (ingenuo nell’abboccare alla finta) e chiama Gazzoli al miracolo, ma Libertazzi è lì a due passi e deposita in rete.

Lo schiaffo incassato sembra quasi far bene alle zebre. Basta attendere due minuti per il pari di Rosafio, che sfodera le sue qualità migliori: progressione e sinistro a incrociare che fa secco l’incolpevole Testa. Con un’azione in fotocopia potrebbe pure raddoppiare. La mira stavolta è sbagliata.

Sulle palle inattive il Viareggio ha sofferto spesso e volentieri. Proprio da un angolo da sinistra nasce il secondo vantaggio degli ospiti: Del Pinto viene lasciato libero di saltare, anticipando un Gazzoli meno reattivo del solito. La beffa si concretizza nel modo più atroce.

Rosafio è l’unico che impensierisce Testa (punizione velenosa da destra), mentre Romeo e Vannucchi, entrati nella ripresa, non pungono. L’Aquila approfitta del totale sbilanciamento delle zebre e va a segno per la terza volta, con Gallozzi.

Stremato e demoralizzato, il Viareggio alza bandiera bianca con la consapevolezza di non saper dare concretezza all’elevato volume di gioco prodotto.

VIAREGGIO-L’AQUILA 1-3

VIAREGGIO (4-3-3): Gazzoli; Celiento, Piana, Conson, Falasco (7′ st Vannucchi); Della Latta, Mungo, Gerevini (28′ st Galassi); Rosafio, Matteini (7′ st Romeo), Nicolao. (Furlan, Marongiu, Lamorte, Benedetti). All. Conticchio.

L’AQUILA (4-3-1-2): Testa; Scrugli, Zaffagnini, Pomante, Dallamano; Agnello (27′ st Gallozzi), Maltese (5′ st Frediani), Del Pinto; Corapi; De Sousa, Libertazzi (24′ st Inacio Pia). (Addario, Ingrosso, Ciciretti, Triarico). All. Pagliari.

Arbitro: Illuzzi di Molfetta.

Reti: 12′ st Libertazzi, 14′ st Rosafio, 39′ st Del Pinto, 47′ st Gallozzi.

Note: 800 spettatori. Ammoniti Falasco, Mungo, Vannucchi (Viareggio), Maltese, Corapi (L’Aquila). Angoli 3-5. Recuperi 1′ pt, 3′ st.

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ultimo aggiornamento: 02-02-2014


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