MASSAROSA. Domani 5 febbraio il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del PINPAS (Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare) ha proclamato la “Prima Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare”. L’Amministrazione Comunale di Massarosa in campo con due iniziative. La prima, “Cibo salvato, cibo donato”, già attiva sul territorio da diversi mesi e che si concretizza mediante il recupero del cibo non sporzionato dalle mense scolastiche per la ridistribuzione dello stesso sotto forma di pasti alle famiglie attualmente in difficoltà, grazie alla collaborazione della ditta CIR-Eudania, fornitrice dei pasti, ai due centri di ascolto presenti sul territorio e alle associazioni di volontariato. La seconda, “Last Food”, che consiste nel recupero delle derrate alimentari, non più commerciabili per diverse ragioni ma sempre consumabili, dai negozi del nostro territorio per poi essere donate alle persone bisognose mediante gli stessi centri di distribuzione attivi sul territorio “5 Spighe” e “Ti Ascolto”. Il tutto reso possibile grazie alla collaborazione ed al coordinamento della Consulta del Volontariato e delle Associazioni facenti parte.

“Il progetto “Cibo salvato, cibo donato” – dichiara l’Assessora al Sociale Simona Barsotti – che si inspira alla “legge del buon samaritano” ci permette di fornire gratuitamente a diverse famiglie in difficoltà economiche il pasto del giorno. Si tratta di un programma per il quale veniamo spesso chiamati a relazionare in convegni o seminari”.

“L’iniziativa “Last Food” invece – afferma l’Assessore all’Ambiente Damasco Rosi – che, dopo la firma del Protocollo d’Intesa da parte di rappresentanti del mondo del volontariato, associazioni e attività commerciali, prenderà il via nelle prossime settimane, consente di recuperare dagli scaffali dei negozi e grazie alla disponibilità degli esercenti, gli alimenti vicini alla scadenza o non più commerciabili per diverse ragioni, per poi donarli, anche in questo caso, alle famiglie che si trovano in una stato di, si spera soltanto momentanea, indigenza”.

“Ogni anno in Italia vengono gettati nella “pattumiera” – proseguono Barsotti e Rosi – circa nove miliardi di euro di cibo: una cosa inaccettabile sia dal punto di vista umano che ambientale. Uno spreco insostenibile perché gettando via alimenti ancora buoni si sprecano risorse come suolo, acqua, energia e altre materie prime, oltre naturalmente ai costi di smaltimento e all’emissione di un quantitativo pari a 4,14 milioni di tonnellate di CO2”.

“Nei prossimi giorni – conclude il Sindaco Franco Mungai – invieremo al Ministero dell’Ambiente i dettagli dei due progetti avviati dalla nostra Amministrazione chiedendo la possibilità di partecipare alla Consulta del Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare e di poter dare in quella sede un contributo frutto delle nostre esperienze”.

Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, adottato dal Ministero dell’Ambiente il 7 ottobre 2013, in questo modo affronta per la prima volta il problema degli sprechi, come previsto anche dalla Commissione Europea nella tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse.

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ultimo aggiornamento: 04-02-2014


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