Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana si parla di  traverstimenti e Carnevale: l’articolo è firmato da Federica Piccinelli, psicologa, specializzanda in psicoterapia familiare e relazionale.

Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai..

Ogni scherzo vale… ma solo a carnevale!! Ecco che finalmente il tanto atteso febbraio dai Viareggini (e non solo) è arrivato! E con questo si apre la corsa alla ricerca della maschera più di tendenza dell’anno, o quella più tradizionale, o ancora a quella in cui ci sentiamo più comodi, con tutti i significati che la parola “comodità” evoca. Ma da dove arriva il desiderio di mascherarsi?

Il significato più recondito del mascherarsi è quello di avere la possibilità di togliersi i propri “abiti” per assumere le sembianze di qualcun altro, entrando in un ruolo, in una parte che superficialmente ci illudiamo che non ci appartenga. Ciò che si sceglie di indossare rappresenta un modo per infrangere regole, ruoli e convenzioni e può nascondere alcuni aspetti di una persona.

Non a caso la “persona” nel teatro greco era la maschera indossata dagli attori, che oltre a coprire il volto funzionava da amplificatore per la voce. Attraverso la maschera ci concediamo di esprimere parti di noi di cui demandiamo l’espressione all’aspetto giocoso di quella giornata del carnevale o alle caratteristiche della maschera che indossiamo. E’ come se, sentendoci protetti dall’involucro esterno (la maschera appunto) che in qualche modo salvaguarda la nostra persona ci lasciassimo andare connettendoci con le parti che spesso ci autorizziamo poco a mostrare… ma se così fosse, allora mi chiedo: che caratteristiche hanno queste parti?

felicemente_1 Alcune rappresentano aspetti poco accettati di sé, poco graditi, che l’individuo tiene ben nascosti per salvaguardare l’immagine di sé; altri sono valutati come “pericolosi” per la propria individualità: ancora una volta se li svelasse finirebbe forse per essere davvero sé stesso e contemporaneamente però si dovrebbe assumere la responsabilità profonda di esserlo. Altri ancora sono stati “castrati” dall’ambiente (famiglia, società..) e non si mostrano per aderire in modo conforme alle regole condivise..

Se è vero quindi che “durante il carnevale, gli uomini indossano una maschera in più” ecco che forse è anche per questo che il carnevale è tanto sospirato.. forse proprio per l’opportunità che offre: mollare quella maschera che ogni giorno faticosamente indossiamo.

 

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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