VIAREGGIO. Con la pubblicazione, in gazzetta ufficiale, della legge di conversione del ‘Decreto Milleproroghe’, è
stato posticipato al 30 giugno 2014 l’obbligo, per tutti gli esercenti, di dotarsi di apparecchi POS: da
quella data tutte le attività commerciali e turistiche, a prescindere dal fatturato annuo, dovranno
garantire l’accettazione delle carte di debito – i “bancomat” – per importi superiori a 30
euro.
“Anche se ad oggi non risultano sanzioni applicabili per gli esercenti che non si dotassero del POS – scrive la giunta esecutiva di Ascom Viareggio in una nota – l’attuale formulazione del provvedimento rischia di giovare solo al sistema bancario, specie in mancanza di ulteriori norme volte magari alla defiscalizzazione degli acquisti, come ad esempio un rimborso del 2‐3% dell’IVA sulle operazioni pagate con ‘moneta elettronica’.
“Dove l’uso di questi strumenti è molto diffuso, vedi gli Stati Uniti, le commissioni bancarie sono
ridotte, le aziende pagano circa la metà delle nostre tasse e i cittadini possono scaricare moltissime
spese dalla propria dichiarazione dei redditi.
“E’ vero che l’utilizzo di ‘moneta elettronica’ può essere un vantaggio per gli stessi esercenti, in
quanto la minore circolazione di contante può fungere da deterrente contro furti e rapine, oltre a
garantire una gestione più semplice delle aziende. Per questo stiamo comunque lavorando, da tempo
e già con buoni risultati, anche a convenzioni con il sistema bancario.
“L’aria che si respira è però quella di un’ulteriore contrazione dei consumi, già pesantemente ridotti
dalla crisi e dalla sensazione generale di trovarci in uno stato di polizia fiscale, alleviata solo in parte
dalla precipitosa – e ci sembra anche ‘imbarazzante’ – marcia indietro sull’uso del redditometro,
fatta l’anno scorso dalla stessa Agenzia delle Entrate.
“Gli esiti della nuova norma si annunciano già del tutto simili a quelli del recente aumento dell’Iva,
che ha fatto crollare il gettito fiscale anziché aumentarlo. Siamo già in grande affanno, anche rispetto
a paesi direttamente concorrenziali con il nostro dove l’Iva è più bassa e le norme sull’uso del
contante sono meno restrittive, per sopportare anche questo che si annuncia un ulteriore colpo alla
nostra economia.”
