VIAREGGIO. La violenza sulle donne raccontata dagli uomini. Anzi, da un uomo in particolare, il mascheratista Enrico Vannucci. Lui, che avrebbe voluto portare sui viali a mare questa piaga sociale che funesta la società per far riflettere, anche a Carnevale.

“Scarpette Rosse”, questo il titolo del carro di seconda categoria presentato alla Commissione Bozzetti, che rimanda a quelle “Zapatos rojos”, il progetto della messicana Elina Chauvet che nel 2009  raccolse 33 paia di scarpe rosse per disporle tra vie e piazze di Ciudad Juárez – città nel Nord del Messico –  quale metafora di una marcia silenziosa ma di protesta di e per donne assenti, uccise o rapite e mai tornate a casa.

“Il bozzetto del carro – spiega il costruttore Enrico Vannucci – è nato dalla triste constatazione che noi uomini possiamo essere delle bestie e se penso alle violenze, ai femminicidi che rimbalzano sulle pagine dei giornali con sciagurata frequenza, rabbrividisco. Io, che non tollero neanche una parola mal detta, mi sono voluto schierare al fianco delle donne, per rendere gli uomini partecipi di questa lotta contro queste bestie”.

La denuncia di un male da estirpare dal punto di vista dell’altro sesso.

“Al centro del carro – prosegue Vannucci – ci sarebbe dovuta essere una bambina che, di fronte allo specchio, faceva bella mostra di sé provandosi i vestiti della mamma. Dietro di lei, una finestra, dalla quale incombe questa presenza oscura che rappresenta l’uomo, la belva, artefice di questa violenza. Sul retro della costruzione avrei inserito frasi molto belle che avevo reperito grazie alla collaborazione con associazioni femministe che avrebbero partecipato anche ai corsi per sensibilizzare sulla tematica”.

La  costruzione sarebbe poi stata caratterizzata da queste scarpette rosse. Decolletes, ballerine, sandali, zeppe rigorosamente rosse. Rosse,  come il sangue che ogni giorno le donne versano per mano dei propri padri, mariti, ex compagni, come il simbolo dell’energia, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti.

Insomma passi di solidarietà, piccole impronte contro il femminicidio che avrebbero voluto attraversare anche la Passeggiata di Viareggio per ricordare tutte quelle donne assenti perché cancellate dalla violenza, donne ferite, maltrattate, stuprate, donne di cui rimangono solo le scarpe.

“Il carro, nonostante sia stato approvato dalla Commissione Bozzetti, è stato poi bocciato dal Direttivo della Fondazione Carnevale. Se mi si presenterà l’opportunità spero di far capire alla Fondazione l’importanza di portar avanti questa battaglia e spero di poter prima o poi realizzare una costruzione del genere. O forse meglio di no. Desidero piuttosto che la violenza sulle donne non sia più una tematica di attualità di cui parlare al Carnevale, spero che scompaia dalle pagine dei giornali, spero che venga superata al più presto e che vi venga trovata una soluzione”.

Abbiamo voluto scrivere questo articolo per la concomitanza della Festa della Donna con l’ultimo Corso di Carnevale. La giornata Internazionale dedicata al gentil sesso deve essere un’occasione per festeggiarci ma non solo. Deve essere un’occasione per  ricordare quanto conquistato, per continuare a lottare contro la violenza, gli stereotipi, le discriminazioni, per riflettere sui passi che ancora dobbiamo compiere, per capire da dove veniamo e in che direzione stiamo andando.

A tutte voi, buona festa della Donna.

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