LUCCA. I progetti targati UE, così come la programmazione delle politiche comunitarie si articolano da sempre su archi di tempo piuttosto lunghi, nell’ordine dei 5-7 anni, a seconda dei vari ambiti. La Provincia di Lucca, in questi giorni, ha presentato nel corso di un incontro, svoltosi a Palazzo Ducale, un quadro di temi ed interventi ritenuti prioritari per la nuova programmazione 2014-2020. All’incontro, oltre agli amministratori e ai funzionari provinciali, erano presenti i rappresentanti dei Comuni di Lucca e Capannori, dell’Unione dei Comuni della Versilia, della Camera di Commercio, di Lucense, di Navigo, di IMT e della Fondazione Cassa di Risparmio.

Il lavoro, curato dall’Ufficio politiche comunitarie della Provincia e dall’assessorato di riferimento guidato da Francesco Bambini, nasce da una ragionata analisi dei documenti di programmazione europei, nazionali, regionali e locali elaborati sia dagli enti pubblici che da altri soggetti con l’obiettivo di individuare i programmi europei più adeguati e i potenziali partner. Nella precedente programmazione (2007-2013) sono arrivati sul territorio provinciale molti finanziamenti, di cui oltre 10 milioni di euro suddivisi su circa 30 progetti alla sola Amministrazione provinciale di Lucca.

“L’obiettivo ambizioso che ci prefiggiamo – dichiara l’assessore Bambini – è di superare questa soglia, ampliando il ventaglio dei progetti. Più nello specifico l’incontro che abbiamo convocato è servito per offrire ai presenti l’opportunità di conoscere e confrontarci sulle priorità che abbiamo definito incrociando le esigenze del territorio come emergono da atti o dai confronti portati avanti, con gli indirizzi alla base delle politiche di coesione economica e sociale definiti nella nuova programmazione dei fondi strutturali. Insomma: avere le idee chiare su determinati interventi a favore del territorio, come già sperimentato in passato, contribuisce ad avere più chances per ottenere i finanziamenti targati UE”.

Nel corso dell’incontro, tra l’altro, è stato sottolineato che la riduzione delle risorse economiche a disposizione degli enti locali, unita al livello sempre maggiore di competizione che si registra a livello europeo e globale tra le economie dei diversi territori, rende necessario per gli enti locali e più in generale per tutti i soggetti, attivarsi responsabilmente per cogliere al meglio le opportunità fornite dai fondi europei. Solo con questa metodologia – conclude Bambini – siamo in grado di offrire alle imprese e ai cittadini una risposta adeguata rispetto alla domanda di innovazione e competitività, di qualità della vita, di qualità ambientale ed un’adeguata istruzione e formazione”.

 

 

 

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