PISA. Sembra stringersi il cerchio intorno all’aggressore del cameriere bengalese morto ieri nel centro di Pisa, dopo oltre 24 ore di agonia, per il pugno ricevuto all’improvviso e senza apparenti motivi da un giovane. E’ quanto si apprende da ambienti investigativi. Sull’omicidio indaga la polizia.

La squadra mobile ha gia’ sentito numerosi testimoni che hanno aiutato a ricostruire la dinamica dei fatti, probabilmente, al di la’ delle immagini riprese dalla telecamera di video sorveglianza urbana che si trova proprio di fronte al luogo dove e’ stato colpito Zakir Hoassin. Intanto oggi saracinesche abbassate e tanti cartelli di solidarieta’ appesi alle vetrine delle attivita’ commerciali di via San Bernardo e piazza Gambacorti, a Pisa piu’ conosciuta come piazza della Pera, per testimoniare vicinanza a Zakir Hoassin, che in patria lascia una moglie e tre figli, e a tutta la comunita’ bengalese.

Ieri sera in piazza della Pera, a pochi passi dal luogo dell’aggressione, la comunita’ bengalese si e’ riunita per una manifestazione spontanea chiedendo verita’ e giustizia e annunciando un corteo per venerdi’ quando a Pisa, dove vivono circa 1.500 bengalesi, e’ atteso anche l’ambasciatore del Bangladesh. A Comune e Regione Toscana e’ stato chiesto di farsi carico delle spese per il viaggio in Italia dei familiari di Hoassin, che era a Pisa dal 2009 e che da due anni lavorava presso il ristorante indiano Tandoori dal quale era appena uscito quando e’ stato aggredito. Nel punto dove ha sbattuto la testa una mano anonima ha lasciato ieri sera una rosa bianca.

(Ansa)

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ultimo aggiornamento: 16-04-2014


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