VIAREGGIO. È stato respinto dal Giudice Unico Nazionale il reclamo presentato dall’Spv sulla presunta irregolarità nel tesseramento di Mario Rodriguez del Valdagno, avvenuto oltre il termine consentito del 30 settembre 2013 secondo il sodalizio rossonero.

Il Giudice Unico ha analizzato le motivazioni avanzate dalle due società: secondo l’Spv il permesso di soggiorno del giocatore argentino era scaduto ad agosto e non era stato rinnovato. Rodriguez era stato costretto a ripetere l’iter burocratico per ottenere un nuovo visto e nel frattempo aveva disputato le prime partite con la nuova maglia.

Dopo il 29 ottobre Rodriguez è tornato in Argentina per ritirare il visto d’ingresso per l’attività dilettantistica e poi è rientrato in Italia con il nuovo visto, da inviare alla questura di Vicenza. Rodriguez non era in possesso del permesso di soggiorno per il tesseramento degli atleti extracomunitari – questa la posizione dell’Spv – e quindi il Valdagno avrebbe dovuto essere punito con la sconfitta a tavolino nelle gare “incriminate”.

La società veneta ha chiesto il rigetto del reclamo spiegando che “la normativa applicabile al Rodriguez è quella relativa agli atleti stranieri già presenti nel territorio e non quella relativa ai nuovi tesseramenti”. Quindi il tesseramento di Rodriguez “è da considerarsi valido dal 30 settembre 2013”. Dai documenti inviati al Giudice Unico si evince che la Federazione si è attivata nei primi giorni di ottobre per ripetere l’iter, concluso l’11 ottobre – ovvero il giorno prima della finale di Supercoppa.

L’Spv potrebbe presentare comunque ricorso alla Corte di Appello Federale perché secondo il presidente rossonero Bicicchi la Federazione stessa avrebbe contravvenuto le regole.

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ultimo aggiornamento: 17-04-2014


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