VIAREGGIO. Il Pd viareggino risponde alle critiche sollevate da Alessandro Santini, consigliere comunale di Forza Italia, all’indirizzo del sindaco Leonardo Betti sulla delicata situazione del Carnevale. A difendere l’operato del primo cittadino interviene Elena Tozzi, consigliera comunale.

“Caro Alessandro Santini, rimango basita dal tuo attacco al sindaco”, afferma Tozzi. “Tu usi parole come ‘il Mio Carnevale’, ‘incapacità politica ed amministrativa’, ‘il Comune da anni ha mille problemi e mille tumori’ e mi fermo qui perché mi è impossibile andare oltre. Ma di cosa parli? Betti si è trovato in una situazione che la maggioranza di centrodestra, di cui tu eri uno dei principali esponenti, ha accresciuto in modo spropositato in quei disgraziati quattro anni e mezzo in cui ha definitivamente affossato i conti del comune di Viareggio.

“Cominciamo dal ‘tuo’ Carnevale: a parte che il Carnevale è di tutti e non una tua proprietà, mi sembra che tu fossi già in Fondazione quando vi siete scordati di fare opposizione al decreto ingiuntivo della Libecciata e avete di conseguenza lasciato 400mila euro pignorati in banca. C’eri tu quando, con le casse comunali ormai vuote e con un bilancio poco chiaro, hai fatto fuoco e fiamme e hai preteso i compensi per i carristi senza nemmeno pensare ad accordarti con loro e fare un progetto per ridimensionare la manifestazione e non arrivare a ciò che si sta scontando oggi per colpa vostra. Ti faccio presente che quest’anno con quello che è rimasto in più nelle casse della Fondazione, con i biglietti venduti, hanno pagato i debiti lasciati da te.

“Hai scritto che ‘Il comune ha da anni mille problemi e tumori’ ed è una frase completamente vera: i debiti ce li siamo trovati tutti noi sulle spalle e stiamo cercando di portare tutto alla luce e di governare la rotta per riportare la barca sana e salva in porto e renderla quanto più possibile efficiente e che sappia reggere qualsiasi tipo di mare. Lo stiamo facendo con fatica ma con determinazione, ma visto che lo sapevi, ti chiedo ancora: ma non c’eravate voi prima di noi a governare, si fa per dire, questa città? Ma allora che avete fatto? Mi sembra che non abbiate fatto proprio nulla, anzi avete mandato ulteriormente tutto in malora, lasciando la barca con una falla enorme ed a noi l’onere di trarla in salvo.

elena tozzi“E per finire vorrei commentare la tua frase ‘incapacità politica ed amministrativa’: questa frase è davvero paradossale detta da te. In tutto questo marasma che ci hai, anzi, avete lasciato abbiamo fatto già qualcosa e te lo elenco, casomai non te ne fossi accorto: potatura e ripulitura (premettendo che lo abbiamo fatto con poco o pochissimo denaro, con l’aiuto anche di volenterosi cittadini che hanno capito la situazione e ci hanno dato e ci stanno dando una mano) di molte delle piazze e dei viali di Viareggio e Torre del Lago, potature che non venivano fatte da almeno 20 anni; pulitura della pineta di ponente, in attesa di poter iniziare i lavori del progetto concordato e finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca per un milione e 500mila euro; accordo con Sea per diminuire il carico della tassa dei rifiuti sui cittadini e sulle imprese; accordo con la Regione Toscana per nove milioni di euro per terminare la ristrutturazione della Passeggiata; accordo con Fondazione Casa per un milione e mezzo di euro per il rifacimento dell’ex Inapli da destinare all’emergenza abitativa; tra poco inizieremo ad asfaltare di nuovo le strade che voi, in quattro anni e mezzo, non avete mai fatto.

“Forse non abbiamo fatto abbastanza in 10 mesi di governo, ma con tutto ciò che di disastroso avete lasciato, permettimi, mi sembra abbondantemente sufficiente, anche perché nel frattempo stiamo cercando di salvare Viareggio da una voragine che non abbiamo certo creato noi.

“Un’ultima cosa: io non mi rivolgerei mai così al sindaco della mia città. Il rispetto va portato sempre, anche al più acerrimo dei nemici, ma probabilmente provieni da una politica che, negli ultimi 20 anni, ha imperversato in Italia, facendo delle urla e degli insulti il proprio cavallo di battaglia, non entrando mai nel merito delle problematiche e riversando sempre sugli altri le proprie colpe e i propri sbagli, lasciando però il Paese in braghe di tela.

“Io, forse perché maestra da tanti anni, non riesco e non voglio fare così: io non insulto e non dico bugie, perché devo essere di esempio ai mie piccoli alunni. Mi permetto di darti un consiglio, prima di parlare e di scrivere: pensaci, questo potrebbe aiutarti a non far brutte figure”.

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