LUCCA. “In merito ad alcuni articoli usciti sulla stampa nei giorni scorsi, vorremmo precisare quanto segue: anzitutto, sottolineare come non ci interessi in alcun modo prender parte alla bagarre politica della campagna elettorale né, tantomeno, entrare nel merito di quali siano le legittime decisioni circa la determinazione delle  priorità sociali del Comune di Capannori, libero di compiere tutte le scelte che desidera”.

A scriverlo è il Consorzio So.&Co.  a seguito degli articoli pubblicati negli scorsi giorni circa i presunti favoritismi riservati dall’amministrazione di Capannori al Consorzio nella gestione dell’accoglienza degli immigrati e dei profughi giunti sul territorio in questi anni.

“Entrando, piuttosto, nel cuore della questione in oggetto, ribadiamo che il consorzio So.&Co. ha gestito, a partire dal 2011, i progetti di accoglienza umanitaria  per la cosiddetta “Emergenza Nord Africa” tramite il raccordo con la  Protezione Civile a livello provinciale (e non solo per il Comune di Capannori!) e che questi, tutti,  sono stati interamente finanziati dal Ministero degli Interni – e non dalle amministrazioni locali – il quale, attraverso la Prefettura si è occupato di gestire la collocazione assistenziale dei migranti.

Ci siamo adoperati nell’accoglienza dei profughi non solo a Capannori, bensì nell’intera provincia di Lucca e in particolare: per il Comune di Villa Basilica (struttura parrocchiale di Boveglio), per il Comune di Molazzana (casa di accoglienza di Molazzana), per il Comune di Porcari (appartamento di Porcari), per il Comune di Fabbriche di Vallico (casa vacanze Serena) e per la Croce Verde di Lucca (casa accoglienza della Croce Verde).

Ogni centesimo speso è stato rendicontato al Ministero, che solo dopo attenta verifica ha deliberato il rimborso.

L’investitura che abbiamo avuto deriva dal riconoscimento delle competenze maturate negli anni precedenti gestendo progetti simili di accoglienza nella Piana ed in Versilia.

Tutto questo ci ha permesso di accogliere fino a 74 persone accreditandoci nel territorio provinciale fra i soggetti  gestori  più rilevanti in questo settore.

74 persone, profughi, richiedenti asilo politico, accolte secondo le procedure della Convenzione di Ginevra, ratificata dall’Italia.

Procedura che abbiamo rispettato nei minimi particolari e che ha permesso a coloro che avevano diritto all’asilo politico di inserirsi nel contesto socioeconomico lucchese in piena autonomia, senza gravare ulteriormente sulla finanza pubblica, neppure su quella ministeriale”.

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ultimo aggiornamento: 07-05-2014


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