VIAREGGIO. “Nell’ottobre 2011, sotto l’amministrazione Lunardini, il Pd si inventò una simpatica iniziativa per sottolineare lo stato di incuria del verde pubblico, utilizzando un costume da gorilla e parlando di ‘giungla urbana’. A questa si sarebbero poi aggiunte altre manifestazioni, come per esempio il funerale della cultura, ma tutte con una matrice in comune: la coppia Romanini-Betti in testa”. A ricordarlo sono i due esponenti di Fratelli d’Italia Marina Staccioli, consigliere regionale, e Filippo Passaglia, membro della costituente provinciale.

“Oggi Romanini e Betti hanno in mano il timone dell’amministrazione, anche se a guidare sembra sia più il vicesindaco del primo cittadino, e nonostante questo le problematiche da loro contestate in passato persistono, ma ovviamente bare e gorilla sono spariti, e mentre prima era incapacità amministrativa, ora si parla di difficoltà e impedimenti economici. Questione di punti di vista”.

Foto Versiliatoday
Foto Versiliatoday

“La cultura viareggina vive forse un momento ancora più difficile e cupo tra promesse di contributo non mantenute, politici di primo piano che promettono leggi nazionali ad hoc che poi spariscono dopo le elezioni, palazzi inagibili e Fondazioni con le spalle al muro. Ma oggi nessuno fa funerali in Passeggiata. Lo stesso vale per il verde pubblico, con una programmazione che non funziona e il tentativo, goffo, di far apparire che tutto va bene attraverso foto “di squadra” che vedono membri dell’amministrazione con rastrello e frullino in mano. Chissà che tra poco, quando l’erba diventerà gialla, non si veda qualcuno con un secchio di vernice verde intento a colorarla…

“C’è poi la questione della Pineta di Ponente, uno dei cavalli di battaglia di Betti e Romanini: dopo un anno di amministrazione sul viale Capponi è cambiato poco o nulla, e sono sempre di più i cartelli con su scritto vendesi, senza contare che la notte la zona diventa un territorio a sé, con leggi e regole dettate da spacciatori e stranieri. In Pineta si va avanti – di giorno – solo grazie alle iniziative private dei commercianti e volonterosi, che senza sostegno di nessuno tentano con fatica di mantenere la zona vivibile e minimamente accogliente. Viareggio riparte, dicevano, ma nessuno purtroppo gli aveva chiesto in quale direzione”.

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