VIAREGGIO. “Da toscano di destra attento alla politica, vorrei fare alcun riflessioni su quello che è successo alle ultime consultazioni elettorali”. Così scrive in una nota Massimiliano Simoni, ex vicesindaco di Pietrasanta e oggi membro della Fondazione Alleanza Nazionale.

“Renzi ha vinto e credo che qui nessuno possa obbiettare alcunché, il Pd grazie al suo effetto traino conquista quasi tutti i comuni al voto al primo turno – con un’unica importante eccezione: Livorno, la mia città natale. Un caso? Non credo proprio. La dice lunga su come non il Pd di potere (D’Alema & C), ormai già salito sul carro del vincitore, ma il militante vero comunista la pensi su Matteo: non gli piace proprio. E non gli piace perché lo vede come un corpo estraneo prestato e anche usato al Pd, l’Uomo della Provvidenza, un Berlusconi di sinistra con la faccia pulita di eterno bambino.

“Il Pd a Livorno probabilmente riuscirà a sfangarla anche stavolta – vedo già Renzi in Piazza della Repubblica e alla sezione porto del Pci -, ma credo che sarà molto dura al ballottaggio: il candidato grillino venderà cara la pelle.

“Renzi, che è tutto fuorché stupido, queste cose le sa bene. Lo ricordo, giovanissimo, in qualità di presidente della Provincia di Firenze presentare il suo primo libro alla Versiliana – io allora ero presidente dell’omonima Fondazione – e poi nel 2008 al Teatro Comunale a Firenze, da sindaco in carica, consegnare con me presidente del Pucciniano l’Award Puccini a Woody Allen. Il piglio di ieri è quello di oggi: l’uomo non è cambiato, determinazione e spavalderia, ma non certo spregiudicatezza. Ogni suo passo è attentamente studiato e chi gli sta vicino lo consiglia per il meglio.

massimiliano simoni“Renzi potrebbe battere il calcio di rigore al 90° della finale mondiale: andare al voto con una vera riforma elettorale che, con le preferenze senza alcuna lista bloccata, torni a dare voce al cittadino tutto – di destra e di sinistra – e mandi finalmente a casa tutti i prebendati paracadutati ormai delegittimati e screditati, tornando a dar fiducia ad un paese che ha voglia di tornare a crescere e soprattutto tornare a rispettare le istituzioni ormai compromesse tutte da scandali e vergognosi giri di valzer.

“Si obietterà, da parte del solito potere di palazzo, che andare al voto proprio ora che il paese è tornato a crescere è da pazzi: vorrei già controbattere che è solo la Borsa che è tornata a crescere, e chi se ne frega della Borsa. Molto più importante ridare la fiducia alla gente.

“Se il ragazzo del ’75 farà questo la vicenda è chiusa ed anch’io, uomo di destra, sarò tra i suoi più agguerriti sostenitori: chi se ne frega più dei partiti e delle svuotate ideologie, quando l’uomo e le sue idee sono più forti. Diversamente, avrà fatto solo un’operazione di potere, legittima per i giochi della politica, buona solo per la sopravvivenza della Casta senza nome, senza colore, senza onore, ma solo con una spasmodica voglia di potere e soldi.

“E, a questo, punto il centrodestra potrà tornare a giocare la sua partita, rinnovandosi radicalmente e fare lui la battaglia per l’azzeramento degli attuali quadri nazionali e regionali non eletti, ma nominati, individuando attraverso vere primarie nazionali il suo campione che oggi non c’è”.

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