MASSA. Brucia ancora la sconfitta contro Saronno, che ha negato l’accesso alla finale play off per un posto in B1 e sui profili facebook i giocatori della WTS Massa, fanno le proprie considerazioni su una stagione intensa, che si è chiusa in anticipo e senza la ciliegina sulla torta. A condividere con noi le sue  considerazioni ripercorrendo gara tre e le sue emozioni è il capitano della WTS Nicola Aliboni, che come anticipato è pronto ad appendere le scarpette al chiodo, anche se … non totalmente.

Partiamo subito dalla domanda più difficile: avanti 2-0 a Camaiore, cosa è mancato per realizzare il sogno?

“È di nuovo mancata la testa nel momento di difficoltà, tecnicamente e tatticamente eravamo gli stessi dei primi due set, ma perso il terzo la testa è venuta meno”.

Dopo i primi due set, vinti se pur a fatica, c’era la convinzione di avercela fatta?

“Convinti di avercela fatta dopo i primi due set direi di no, ma di essere sulla strada giusta per vincere quello si. Ci ha buttato giù la sconfitta nel terzo set dove siamo stati avanti fino al 13-10 poi il black-out, siamo andati sotto, siamo nuovamente riusciti a rientrare in partita e poi ancora una volta, quando c’era da soffrire e stringere i denti, ci siamo lasciati sopraffare perdendo il set 25-23. Il problema è che il nervosismo per l’occasione sprecata ce lo siamo portati nel quarto set praticamente regalato agli avversari. Un buon avvio nel tie-break e poi di nuovo buio pesto, non siamo più riusciti a entrare in partita e gli avversari hanno meritato perché ci hanno sempre creduto”.

Il pubblico vi ha sempre seguito ed in gara 3 si è superato.

“Il pubblico è stato meraviglioso e certamente non ha meritato questa sconfitta, qualche temerario è perfino venuto fino a Saronno facendosi più di sei ore di viaggio tra andata e ritorno. Sono stati fantastici e li ringrazio perché ci hanno sostenuto sempre fino al fischio finale. Spero che in futuro saranno ricompensati dai successi perché loro se lo meritano”.

Concordi sul dire che Gara Tre rappresenta l’andamento dell’intera stagione?

“Direi proprio che gara 3 è la sintesi perfetta di questa stagione. Se disegnassimo un grafico su di noi, il nostro andamento avrebbe tanti picchi verso l’alto e altrettanti verso il basso, troppi alti e bassi e così l’eventualità di perdere aumenta. In campo si sono viste tante cose buone purtroppo alternate con altre meno. È successo anche contro Saronno che invece ha mantenuto per tutti e cinque i set un andamento lineare che però ha pagato”.

Avevi annunciato che sarebbe stata la tua ultima gara. Pronto ad appendere le scarpette al chiodo?

“Avrei dovuto appenderle già lo scorso anno ma l’idea di finire con una retrocessione la mia carriera non l’avrei sopportata. Questo era l’anno buono, quello da poter smettere con una vittoria esaltante ma anche stavolta il destino ha voluto che ciò non accadesse. Comunque sono consapevole di aver dato tutto quel che avevo quindi non ho rimpianti, spero di aver lasciato un segno importante nella pallavolo e soprattutto ai miei compagni perché sarebbe la vittoria più importante. La voglia di giocare c’è ancora, non lo nascondo, nonostante tutte le mie problematiche fisiche, lavorative e famigliari dentro di me avrei ancora tanta energia ma i ritmi così alti di un campionato nazionale come la B2 stanno diventando troppo per me. Chi mi conosce e chi mi sta vicino sa quanti sacrifici ho fatto quest’anno per giocare a pallavolo. Magari proprio al chiodo no, perché ogni tanto in palestra a fare qualche salto ci andrò…e poi devo qualche partita di beach volley alla mia compagna Alessandra che voglio ringraziare ufficialmente perché mi ha aiutato a realizzare il sogno di tornare a giocare nei campionati FIPAV dopo sei anni di inattività o quasi”.

Nicoletta Dati

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ultimo aggiornamento: 02-06-2014


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