VIAREGGIO. Per oltre un’ora i carristi sono rimasti in silenzio a Palazzo delle Muse, ad ascoltare le ragioni di Stefano Pasquinucci e della Fondazione Carnevale. Vuoi per educazione, vuoi perché di fronte a uno scenario a tinte così fosche anche la forza di gridare o parlare si affievolisce.

Alla fine, Fabrizio Galli prende la parola. Il presidente dell’Assocostruttori è un fiume impetuoso: “Pensare di pagare la Fondazione Carnevale a ottobre è come voler chiudere per sempre la manifestazione. Sarà bene iniziare a pensare a un altro mestiere o, come ha scritto giustamente qualche tempo fa Adolfo Lippi, tornare a vivere il Carnevale come un hobby, un passatempo, non più come un lavoro”.

Per Galli diventa quasi antipatico tracciare l’ennesimo paragone con il Festival Puccini, “contro il quale non abbiamo nulla. Però ci domandiamo: perché il Carnevale non riceve le stesse attenzioni? L’errore nostro, a quanto pare, è stato quello di credere che questi amministratori fossero dei carnevalari. E invece mi sembra di capire che la volontà sia quella di smantellare la Fondazione”.

E poi l’affondo: “Con che coraggio il sindaco Leonardo Betti e suoi assessori si guarderanno allo specchio? Non avete mantenuto la parola data: vergognatevi!”.

Foto profilo Fb
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Non che su Facebook i toni siano più teneri. Roberto Vannucci, carrista di prima categoria, si lascia andare a questo sfogo: “Non ci sono parole, la decadenza della nostra città e dei politici ha raggiunto il fondo del barile: è semplicemente vergognoso far fallire il Carnevale. Significa uccidere e Quindi essere gli assassini della nostra cultura,della nostra anima di noi viareggini”, scrive il costruttore, che poi aggiunge sarcasticamente: “Grazie signor sindaco”.

Durissima anche la presa di posizione di un altro carrista di prima categoria, Umberto Cinquini: “Io non so a che gioco state giocando tra tutti, se ancora c’è speranza. Vedo che al Pucciniano son tutte rose e fiori, o almeno così sembra, e non so perché: forse hanno vinto alla lotteria, o sono più bravi? So solo che al Carnevale non avete portato rispetto fin dall’inizio e io sono il più deluso”. E ancora: “Questo è omicidio premeditato e tutta la città è complice”.

Luciano Tomei, costruttore in seconda categoria, sceglie invece un’altra direzione. In linea con il suo carattere riservato e mite. Niente parole forti (solo un “Vergogna!” a caratteri cubitali), ma una rassegna di vari articoli – molti dei quali, notiamo con piacere, della nostra testata – che ricordano il successo dell’edizione 2014 del Carnevale e, soprattutto, le rassicurazioni dell’amministrazione comunale sui finanziamenti a beneficio della Fondazione.

(ultimo aggiornamento ore 16:30)

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Pasquinucci: “Non mi dimetto. Il consiglio comunale salvi il Carnevale e Viareggio”

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