AREZZO. Elezione del Presidente e del Consiglio provinciale e riordino delle funzioni. Sono questi i due temi chiave su cui si è incentrato il convegno “La trasformazione delle Province: elezione degli organi e riordino delle funzioni” in corso di svolgimento ad Arezzo nell’ambito della rassegna Dire e Fare che si è aperta stamani.

La prima scadenza importante per le nuove province è rappresentata dall’indizione dell’elezione del Presidente e del Consiglio provinciale: “La legge Delrio stabilisce i criteri fondamentali, basati sul voto ponderato, ovvero ciascun consigliere e ciascun sindaco ha un voto commisurato alla popolazione che rappresenta”, spiega Carlo Paolini, consulente Anci Toscana per la materia. “Il termine entro cui Presidente e Consiglio provinciale devono essere eletti è il 30 settembre – prosegue Paolini -. Le candidature a Presidente devono essere presentate da una certa percentuale di sindaci e consiglieri comunali, mentre il Consiglio viene eletto sulla base di liste, anch’esse da presentarsi da parte di un certo numero di consiglieri e sindaci”.

Per quanto riguarda la seconda fase, “il riordino delle funzioni – chiarisce Paolini – si basa sul quadro già previsto dalla legge Delrio, a cui deve far seguito una revisione della legislazione statale e regionale in merito alle funzioni prima attribuite alle province. Questo deve essere l’occasione per una riconsiderazione dell’organizzazione sul territorio delle funzioni amministrative regionali già delegate alle province in collegamento con le funzioni comunali”.

Al convegno hanno preso parte tra gli altri il Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, il Segretario generale della Provincia di Livorno Roberto Gerardi, il segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci e il direttore generale di Upi Toscana Mauro Ginanneschi.

(Visitato 24 volte, 1 visite oggi)
TAG:
ANCI arezzo convegno province riforma

ultimo aggiornamento: 26-06-2014


Intervento Enel alle Bocchette posticipato al 1 luglio

“Viareggio nuda ferisce l’immagine delle donne, la giunta Betti ci ripensi”