VERSILIA. Conseuto appuntamento del lunedì con A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia.

I liguri-apuani

Nel corso degli anni la Provincia di Lucca ha restituito un numero notevole di reperti archeologici, scavi programmati o casuali, magari per costruire una casa, hanno portato alla luce insediamenti, abitati, tombe sporadiche o più complesse aree funerarie. Oggi sul luogo del ritrovamento non rimane più niente, o poco, tracce di pali conficcati nel terreno nel caso degli abitati, mentre tombe e corredi sono stati portati nei musei della zona. Rimane comunque affascinante scoprire che magari proprio dietro casa hanno trovato qualche reperto.

 

Che popoli si sono avvicendati nel corso degli anni sul nostro territorio? I primi ad arrivare sono stati gli etruschi (VIII-VII secolo a.C.) in seguito sono scesi i liguri dalla Liguria, popolo di origine celtica, dando vita al ceppo dei liguri-apuani( dal V a.C.). Inizialmente il rapporto tra i due popoli è stato pacifico e caratterizzato da scambi commerciali, l’arrivo dei romani fa precipitare la situazione: se gli etruschi accettano i romani tanto da fondersi con loro, così non sarà per i liguri-apuani che si scagliano con forza contro di essi già dal III secolo a. C.

Nel 193 a.C, arrivano addirittura ad attaccare Pisa, colonia di diritto romano, e nel 186 a.C. infliggono una pesantissima sconfitta al console Quinto Marcio Filippo, ed alle sue legioni: attirate nelle gole della zona sopra Seravezza e completamente decimate, le fonti parlano addirittura di 40.000 uomini uccisi. Tito Livio racconta che la località avrebbe preso il nome di “Saltus Marcius”  in seguito alla battaglia, dove saltus sta per dislivello e Marcius deriverebbe dal nome del console romano.

Sconfitte più o meno grandi si susseguono negli anni, tanto che l’unico modo che hanno i romani per appropriarsi del territorio è di deportare questa fiera popolazione, così tra il 180 e il 150 a.C. vengono deportati nel Sannio ben 50.000 individui, numero riportato dalle fonti latine ma esagerato secondo gli storici attuali.

Poco si sa di questi liguri-apuani: a parlare sono i ritrovamenti archeologici e le fonti latine. Da Tito Livio sappiamo che erano molto alti per l’epoca, se l’altezza media di una romano era circa 155 cm i liguri arrivavano anche a 170 cm, combattevano anche le donne, come era uso nelle popolazione di origini celtica, e ancora secondo l’uso delle popolazioni del nord portavano baffi e capelli lunghi.

Non praticavano agricoltura ma si limitavano alla pastorizia ed erano nomadi o seminomadi, stabilivano i loro abitati a notevoli altezze, per poter controllare il territorio, e preferivano i luoghi dove a valle scorreva un fiume. Sulle alture della Versilia, come il Monte Altissimo e il Monte Lieto, sono state trovate tracce di abitati. Hanno “parlato” agli archeologi anche le diverse sepolture sparse per il nostro territorio, ma delle tipologie funerarie, dei corredi e delle modalità di datazione parleremo una delle prossime volte.

Tessa Nardini

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ultimo aggiornamento: 07-07-2014


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