FORTE DEI MARMI. Dopo lo straordinario successo della prima puntata (Tutto esaurito alla Pineta Pizzo del Giannino) torna il 16 Luglio a Forte dei Marmi il gruppo comico campione di incassi con “Ridi Versilia”, rassegna comica organizzata dal Comune con la direzione artistica dell’autore e regista Marco Vicari.  Anche a questo appuntamento tanti i comici sul palco provenienti da trasmissioni come Zelig, Colorado, Comedy Central e dal Lab Zelig di Livorno. In occasione della seconda puntata, Mercoledi’ 16 Luglio, intervistiamo uno dei protagonisti della serata Stefano Santomauro.

Da quanto fai cabaret?

Faccio Cabaret dal lontano 1999. Ho avuto maestri importanti come Paolo Migone, Emanuele Barresi e tanti altri che mi hanno fatto capire come è bello ed emozionante sentire ridere qualcuno.

Cosa ti fa ridere e ti diverte?

Mi fa ridere la comicità intelligente. Quella senza doppi sensi, senza parolacce. Prediligo una comicità surreale, quella al limite con la realtà, la capacità di trasformare l’ovvio in unico!

Da dove trai spunto per i tuoi monologhi?

Il comico è un’investigatore. Una sorta di Sherlock Holmes. Ma non indaga su omicidi. Solo su ipotetiche intenzioni… Mi spiego meglio. Il comico, quello vero, trae spunto da quello che vede tutti i i giorni e lo trasforma in qualcosa che può far ridere il pubblico tanto da far dire: “E’ vero! E’ proprio così!”.

Hai dei modelli in particolare?

Lo ripeto ogni volta che me lo chiedono, ma è la verità. Il mio modello di comicità è Paolo Migone. E’ lui che mi ha fatto scoprire tanto surreale che c’è in me… Se oggi guardando una sciarpa ci vedo un serpente è colpa sua! Però sono affascinato dal grande Massimo Troisi: unico!

Parlaci del tuo spettacolo “MeteropatiKo” che stai portando a giro per vari Teatri?

E’ uno spettacolo surreale e… pericoloso! Perché si ride di gusto, onestamente, ci si emoziona e si resta piacevolmente colpiti! Ho debuttato nella mia città, Livorno, due volte e nella prossima stagione conto di portarlo a Pisa, Arezzo, Siena, Firenze ed altre città della Toscana.

Un momento emozionante della tua carriera?

Salire sul palco a Roma con Paolo Migone davanti a 3000 persone e sentirgli dire davanti a tutti che sono il comico che lui reputa suo “erede”. Anche se parlare di “erede” con Paolo è appunto surreale: lui ha ancora tantissimi anni di successi davanti.

Un momento difficile?

E’ difficile ogni volta che monti sul palco. Provate a pensare semplicemente a questa immagine: il teatro è pieno di persone che attendono che inizi lo spettacolo. Voi siete sul palco, soli. Le luci calano in sala e il sipario si apre. Silenzio. Siete voi e le trecento persone in sala. Bene. Da li a poco dovranno ridere.

Come vedi la situazione della comicità toscana oggi?

In gran fermento! C’è qualcosa che si muove, di forte, una nuova leva di comici toscani! Chissà, forse ne vedremo delle belle negli anni a venire! E’ certo che il panorama nazionale viaggia su altri livelli. Purtroppo la centralità milanese e romana, in questi anni, ha fatto il bello e cattivo tempo e spesso i metri di giudizio per fare il “salto” di qualità dipendono da loro. E appunto chiedetevi quanti nuovi comici toscani si vedono in giro ad alti livelli

Fai parte del gruppo dei comici del Teatro Cral Eni, dove per due anni avete riempito la sala a suon di “tutto esaurito” con il vostro lab comico, parlaci di questa esperienza?

Una sola parola: incredibile! E non per il lavoro svolto dai comici dietro le quinte, per l’opera certosina e magistrale dell’autore Marco Vicari, ma per la risposta del pubblico! A Livorno un teatro pieno fino all’orlo (circa 350 persone) ogni 15 gg. non si è mai visto! Questi sono numero che fanno riflettere perché fare ridere i livornesi non è affatto semplice. I primi comici naturali, maestri della sintesi, della metafora e della battuta secca sono proprio loro. Ecco perché è incredibile!

Che legame hai con la Versilia? Hai qualche ricordo in particolare?

E’ un posto fantastico! Ricca di bellissime situazioni. Ci sono venuto in vacanza, spesso. Ho sempre apprezzato, come tutte le città della costa, la cultura del mare: aperti, solari e tosti! Così come il mare: acqua e sale.

Raccontaci il peggior vicino d’ombrellone che hai avuto..

Qualche anno fa ho avuto come vicini d’ombrellone una tipica famiglia napoletana! Fantastici (anche io ho origini del sud!). Avevano portato al mare, come vuole la tradizione, il frigorifero intero. Ora la questione è che la quantità di vespe e gabbiani che attirarono fu da Guinness dei primati. Ma loro non se ne curavano molto. Divoravano tutto! Un vespa e un gabbiano, gli unici superstiti di quel giorno, andarono via, ala nell’ala, per intraprendere una nuova vita insieme. Della famiglia napoletana credo sia ancora all’ombrellone. Sta digerendo.

Vi ricordiamo che i lettori possono inviare alla mail [email protected] i racconti dei loro peggiori vicini d’ombrellone. La storia piu’ divertente verrà letta sul palco del “Ridi Versilia” e l’autore avrà un menu’ omaggio alla Pizzeria “Casa Mia” di Pietrasanta. L’appuntamento con “Ridi Versilia” è quindi per Mercoledi’ 16 Luglio, ore 21;15 alla Pineta Pizzo del Giannino (Forte dei Marmi – Ingresso Gratuito). Autori e comici assicurano “Si ride abbestia!”

 

 

(Visitato 376 volte, 1 visite oggi)

La first lady Agnese Renzi alla Versiliana per Anteprime

La Versilia festeggia i 98 anni di Manlio Cancogni