PIETRASANTA. Nuova puntata di A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia.

 

Se passate da Seravezza assolutamente non potete perdervi la mostra estiva di Palazzo Mediceo “Le vie del sole. La scuola di Staggia e il paesaggio in Toscana fra Barbizon e la macchia”.

Come si evince dal titolo, la mostra quest’anno è dedicata al paesaggio. Paesaggio in tutte le salse: da quello arcadico ed idealizzato alla Poussin, ai primi accenni di una pittura di paesaggio più realistica.

Ora vi domanderete “ma se io non amassi la pittura di paesaggio, perché dovrei andare?”, ebbene non potete perdervi “La disfida di Barletta” di Andrea Markò, un olio su tela dalle dimensioni notevoli (430x520cm).

La presenza di Markò, pittore di origini ungheresi, è attestata a Seravezza già dagli anni Sessanta, quando comincia a immortalare la zona nelle sue tele, dimostrando una particolare predilezione per le Alpi Apuane. Probabilmente a Seravezza e ai seravezzini si era affezionato tanto se nel 1869 decide di dipingere un grande fondale scenico per il teatro cittadino e di donarlo alla cittadinanza, “La disfida di Barletta” appunto. In basso a destra una scritta autografa di Markò permette di datare il dipinto “And, Markò fece e donò al Popolo Seravezzese l’11 settembre 1869″, sopra questa dedica è stata aggiunta successivamente la datazione erronea di 11 settembre 1863.

Non stupisce la scelta del tema, abbastanza diffuso nella pittura di storia del periodo dell’Unità d’Italia: il duello avvenuto a Barletta nel 1503 tra tredici cavalieri italiani, comandati da Ettore Fieramosca, e tredici francesi e la vittoria dei primi, è una dichiarazione di amore patriottico per questa Italia appena nata. Il soggetto potrebbe essere anche un omaggio a Massimo d’Azeglio, celebre autore di “Ettore Fieramosca” che era stato a Seravezza nell’estate del 1840.

Il pittore sceglie di rappresentare diversi momenti del duello tra italiani e francesi, che ben si distinguono dal colore delle piume sull’elmo. Al centro domina la tela Brancaleone, col suo cavallo bianco, che ha disarcionato il cavaliere francese Claude Grajan d’Aste, e a sinistra, più in ombra, si conclude la narrazione con Ettore Fieramosca che sta per uccidere l’ormai disarcionato La Motte.

Il fondale, conservato arrotolato per anni a Palazzo Mediceo, presenta alcuni strappi e diverse cadute di colore; tutti possiamo contribuire al restauro con soli 6 euro, come? Semplicemente visitando la mostra aperta fino al 7 settembre.

Tessa Nardini

 

Orario della mostra: lunedì – venerdì 17.00-24.00 / sabato e domenica 10.30-12.30 e 17.00-24.00. Ingresso: intero 6.00 euro, ridotto 4 euro.

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ultimo aggiornamento: 21-07-2014


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