VIAREGGIO. Convogliare in unico stabile gli uffici comunali della pubblica istruzione, fino a oggi decentrati nelle varie circoscrizioni, e chiudere la Circoscrizione Marco Polo-Centro – lo avevamo anticipato nelle settimane scorse – dirottando i dipendenti in municipio per i servizi demografici: è questa la strada che ha voluto intraprendere il sindaco Leonardo Betti. Entrambi i passaggi saranno perfezionati già dalla metà di agosto, come VersiliaToday aveva anticipato tempo  fa.

“Tenendo conto che all’anno l’ufficio centrale del Comune svolge 43mila pratiche fra anagrafe e stato civile contro le 200 pratiche all’anno svolte dalla Circoscrizione Marco Polo, è parso che incrementare il personale nella sede centrale, che ne ha forte bisogno, fosse la scelta più saggia”, spiega Chiara Romanini, vicesindaco e assessore al personale.

“L’esigenza di personale è però tale per cui anche le altre circoscrizioni – Viareggio Nuova e Darsena – subiranno delle diminuzioni di servizio. Innanzitutto per Viareggio Nuova, che conta 250 pratiche anagrafiche all’anno, abbiamo scelto di mantenere tre giorni di servizio alla Circoscrizione e spostare, gli altri giorni della settimana, i lavoratori nella sede centrale a supporto degli uffici che subiranno diminuzione di personale.

Foto Alberto Macaluso
Foto Alberto Macaluso

“Scelta diversa per la Darsena-ex Campo D’Aviazione: qua manterremo aperto per tre giorni alla settimana il servizio anagrafico e quello di stato civile mentre delocalizzeremo in via Parri l’ufficio statistica e toponomastica, cosicché nei due giorni di chiusura al pubblico i lavoratori svolgeranno pratiche per tutto il Comune. Torre del Lago, che ha vita a sé e mantiene un importante carico di lavoro, rimarrà aperta come oggi offrendo gli stessi servizi svolti fino a ora.

“Preme ringraziare i dipendenti comunali per la volontà dimostrata nella gestione di questo passaggio nonché la disponibilità a cambiare totalmente le proprie quotidiane abitudini ed a garantire la massima efficienza nei servizi resi alla città”.

Le circoscrizioni. Introdotte nell’ordinamento italiano nel 1976 sulla scia delle istanze di decentramento espresse dai “consigli di quartiere”, furono ridotte a metà su scala nazionale dal Governo Prodi nel 2007: con la legge 42 del 26 marzo 2010, poi, si è deciso di abolirle nei Comuni con popolazione inferiore ai 250mila abitanti.

“Una scelta inopportuna della politica romana”, commenta Betti. “Fu un errore perché allontanò il cittadino dal rapporto col quartiere ed il presidio amministrativo delle circoscrizioni dai problemi quotidiani. Sembra passata un’epoca. Oggi ci troviamo di fronte a due necessità: garantire i servizi all’utente possibilmente migliorandoli ma anche razionalizzare al meglio l’impiego delle risorse umane del Comune.

“Il pesante disavanzo di bilancio che abbiamo rilevato ci imporrà tutta una serie di azioni correttive e la prima di queste sarà l’alleggerimento dovuto ai cosiddetti ‘pre-pensionamenti’ che porterà sì ad un forte risparmio ma, soprattutto, provocherà una mancanza di personale della quale dobbiamo farci carico. Ecco perché siamo chiamati a riorganizzare i diversi settori di modo da non lasciar scoperte le funzioni che dobbiamo dare all’utenza”.

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ultimo aggiornamento: 27-07-2014


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