PIETRASANTA. “Il 29 luglio del 2000 ci lasciava Virio Bresciani. Pittore pietrasantino fra i più bravi e premiati d’Italia”.

L’amico Francesco Cipriani ricorda così Virio Bresciani.

“Virio nasce a Pietrasanta il 28 agosto del 1925. Dopo l’istituto d’arte di Pietrasanta, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma nel 1953 con lode. Frequenta lo studio del pittore Pietro Annigoni e conosce Primo Conti ed Ottone Rosai.

Nel 1958 si trasferisce a Milano esponendo in molte gallerie lombarde. Il successo non tarda a venire. Partecipa a diversi concorsi di pittura con ottimi risultati, fra tutti il premio Suzzara che vince nel 1961.

Travolto dalla metropoli, nel 1972 rientra a Pietrasanta, nella dimensione a lui più consona, restando comunque un “artista eccentrico e difficile, un pittore anticonformista, una voce che grida fuori dal coro un assolo abbaiato”, come scrive di lui Ilaria Cipriani, nel catalogo della personale del 2010 “I volti della Solitudine”.

Se infatti è inevitabile inserire Virio nel contesto artistico pietrasantino, lo è altrettando affermare che “è proprio partendo dalle peculiarità stilistiche del suo disegno che se ne può comprendere la singolarità e la portata”, come scrive Giuseppe Cordoni nello stesso catalogo.

Ritengo doveroso ricordare un difficile ma autentico e valido pittore nella speranza che il suo ricordo resti vivo in chi lo ha conosciuto e per lui ci si adoperi affinché le sue opere siano spesso proposte all’attenzione del pubblico”.

Al ricordo di Francesco Cipriani si unisce anche il sindaco Domenico  Lombardi, fautore di una programmazione culturale che valorizzi  l’internazionalità di Pietrasanta, ma anche i grandi protagonisti di  casa. A settembre si aprirà nel complesso di Sant’Agostino la più grande  antologica dedicata a Franco Miozzo e a dicembre una rassegna dedicata  alla Famiglia Tommasi.

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