PIETRASANTA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che segnala un’anomalia nel servizio ferroviario. Nello specifico, alla stazione di Pietrasanta, dove un treno Frecciabianca è sfrecciato a tutta velocità senza l’annuncio preventivo dell’altoparlante.
“Anche quando non c’è nessun treno, nelle nostre stazioni, e gli altoparlanti tacciono, può darsi che ci siano sorprese molto pericolose dietro “l’angolo”.
Le campanelle “Leopolder” sono in panne da anni: servivano per il capostazione, ma visto che la stazione è telecomandata, hanno perso la loro utilità tecnica, e quindi non le ripara più nessuno.
E’ quello che è successo questa mattina agli ignari passeggeri in attesa alla stazione di Pietrasanta (verso le 8.45), quando si sono trovati con un Frecciabianca diretto a Roma, lanciato ai 160 km/h, in transito, senza la minima informazione circa il suo arrivo.
Forse sono stato l’unico che ha notato la situazione, ma quando mi sono accorto del pericolo il treno distava pressappoco 200 metri, tanto che ho dovuto improvvisarmi “annuncio sonoro”, sfruttando le mie doti vocali, resesi necessarie per il momento.
Lo spavento c’è stato, oltre all’amara presa in giro dell’annuncio, che viene inviato da un sintetizzatore vocale alle varie stazioni controllate dal quadro di controllo di Pisa.
Mentre annunciava il transito sul primo binario arrivava anche il treno per Genova, sempre una Frecciabianca (stavolta un Pendolino, che tra l’altro può correre anche più veloce sulla nostra linea), stavolta a velocità più moderata.
Mi domando se sia possibile, in un Paese “civilizzato”, in una località turistica come la nostra, scendere a questi livelli.
A parte che il turismo non si sa fare, soprattutto se si viene a parlare di sostenibilità o consapevolezza, ma è possibile che nella nostra stazione, un tempo luogo di ritrovo e funzionale, le biglietterie funzionano quando sì e quando no e il sottopassaggio, come ho notato questa sera, viene utilizzato come una toilette, non so se per cani o per umani.
Provo tanta rabbia.
