“La sicurezza va garantita sempre. Questa cosa non doveva succedere: non sappiamo ancora perché sia accaduta ma è un’avvisaglia pericolosa”: non esita a usare la parola “disastro”, il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, durante il punto stampa convocato insieme all’amministrazione comunale di Montignoso presso la sede municipale distaccata di via Capriglia, a poche ore dallo smottamento di uno degli argini di Cava Fornace e dal conseguente, copioso sversamento di liquido sulla cui composizione sono in corso le analisi di Arpat. All’incontro con i giornalisti, oltre al primo cittadino di Pietrasanta e agli assessori Tatiana Gliori (ambiente e protezione civile) e Matteo Marcucci (lavori pubblici), hanno partecipato il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti con l’assessore all’ambiente Giulio Francesconi e il vicesindaco di Forte dei Marmi Andrea Mazzoni, oltre ad alcuni tecnici dei vari enti municipali interessati.

L’evento è stato individuato poco prima delle 7 di questa mattina (lunedì 6 maggio): sul posto sono intervenuti, oltre al gestore Programma Ambiente Apuane, i vigili del fuoco di Massa Carrara, che hanno mantenuto nella maggior sicurezza possibile gli ambienti e le strutture della discarica; la polizia municipale di Pietrasanta e di Montignoso; i Carabinieri; unità tecniche di Arpat, Gaia, del Consorzio di Bonifica e della protezione civile dei due Comuni sul cui territorio insiste Cava Fornace.

L’agenzia Arpat ha eseguito subito i campionamenti sul posto e inviato i materiali ai laboratori per analisi, il cui esito è atteso nelle prossime ore. Una parte del liquido che fuoriusciva dal versante è stata convogliata in fognatura nera grazie all’intervento di Gaia; un’altra parte in una vasca di prima pioggia della stessa discarica e in una porzione ulteriore “recuperata” da autobotti messe a disposizione dallo stesso gestore del servizio idrico. Le amministrazioni comunali sono in attesa dei risultati delle analisi di Arpat per valutare ogni possibile provvedimento conseguente all’accaduto.

“Ora dobbiamo pensare a mettere in sicurezza la struttura e i nostri territori – ha aggiunto Giovannetti – ci saranno poi le sedi opportune per accertare cause e responsabilità di quello che è successo, fermo restando l’obbligo a carico del gestore della discarica di presentarci una relazione sull’evento e di collaborare al ripristino dei luoghi. Di certo, vista la prova conclamata della fragilità di quest’area, oggi più che mai pensare di alzare a 98 metri la quota di conferimento in discarica è del tutto fuori discussione”. Lo stesso primo cittadino ha poi ribadito la volontà sua e dell’amministrazione comunale di Pietrasanta di lavorare per la chiusura dell’ex Cava Viti, orientamento su cui si era pronunciato, a suo tempo, anche il consiglio regionale della Toscana.

“Quanto successso questa mattina mette in luce una fragilità dell’impianto che ci preoccupa – ha sottolineato il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti – non sembra esserci comunque un pericolo immediato, il cemento amianto, contenuto in apposite celle compatte non è interessato dallo smottamento che ha coinvolto gli argini della discarica. L’ipotesi di acque piovane mescolate a terre non sembra rappresentare un pericolo evidente ma attendiamo conferme o smentite da Arpat che sta conducendo le analisi. È essenziale comprendere cosa è accaduto e valutare, monitoreremo la situazione con i nostri uffici ambientali e condurremo le verifiche necessarie per capire la portata dell’incidente. Rimane un dato fondamentale: siamo a una svolta. Non possiamo permetterci di mantenere aperta questa discarica. Dal percorso di Paur, richiesto anche dal Comune di Montignoso, emerge chiaramente la volontà politica di verificare lo stato dell’arte della discarica di Cava Fornace. La chiusura del sito è una soluzione che condividiamo tutti ma la mia preoccupazione è la successiva gestione: la chiusura deve essere accompagnata da risorse adeguate e una sorveglianza attenta. Immaginiamo se un evento simile fosse accaduto con la discarica già chiusa. Ho lanciato ripetuti allarmi su questo tema: la chiusura da sola non è sufficiente, è necessario un piano di gestione post-mortem”.

“La nostra posizione è stata sempre quella di arrivare a una chiusura del sito prima possibile – ha dichiarato il vice sindaco di Forte dei Marmi, Andrea Mazzoni – e il tema lo abbiamo affrontato da anni e anni con passaggi in consiglio comunali e ricorsi, con l’interessamento anche in prima persona in modo deciso dal nostro delegato all’Ambiente Enrico Ghiselli che ha mostrato sempre una grande sensibilità all’argomento. E’ chiaro che la chiusura debba essere gestita garantendo anche il dopo dell’area, prevedendo la bonifica del sito. Probabilmente e certamente non per responsabilità di nessuno presente stamani è stata fatta in un posto non adatto per poter realizzare una discarica. Ovviamente anche se non siamo interessati direttamente da questa fuoruscita, monitoreremo attentamente la situazione attendendo in primo luogo le analisi di Arpat”.

Nel primo pomeriggio il Comune di Pietrasanta ha aperto il Centro Operativo Comunale (Coc), struttura di protezione civile attraverso la quale vengono coordinati interventi di emergenza che richiedono anche il concorso di enti e aziende esterne. Per la gestione dell’evento sono state interessate anche le Prefetture di Lucca e Massa Carrara.

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ultimo aggiornamento: 06-05-2024


Smottamento e sversamento di liquami dall’ex discarica

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